SdS CQ (College Quarterly) Secondo Trimestre 2018 – 04

Lezione 04

21 – 27 aprile 2018

Salvezza e tempo finale

«In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati»

(1 Giovanni 4:10)

Sabato

INTRODUZIONE

Amore e sacrificio

di Rislyn Soo, Wahroonga, New South Wales, Australia

Giovanni 10:28; Filippesi 2:5–8

Immagina: la tua migliore amica sta morendo. Mentre sei a sedere accanto al suo letto di ospedale tenendole la mano, cerchi di tirarla su di morale, ma le lacrime scendono sia dai tuoi occhi che dai suoi.

In un momento di silenzio, ti chiede piano, «Prenderesti i miei bambini? Lo faresti per me?»[1].

L’amore che hai per lei è così profondo che faresti quel sacrificio di crescere i suoi figli come se fossero tuoi?

E se invece avesse bisogno di un trapianto di cuore e tu fossi un donatore compatibile? Le daresti il tuo cuore in modo che lei possa vivere e crescere i propri figli?

Viviamo in un mondo pieno di violenza, immoralità e sofferenza più che mai prima d’ora. Un’intera generazione di persone cerca conforto e speranza dai pericoli e gli inganni degli ultimi giorni; il cristianesimo ha un messaggio potente per questi bisogni. Il mondo, però, è scettico, e quello che i cristiani possono o non possono fare spesso riduce quello che Gesù ha insegnato sugli ultimi giorni. Sono pochi coloro che si soffermano abbastanza da considerare i reali insegnamenti del Cristo che ha camminato fra noi; molti dimenticano le due lezioni più importanti: amore e sacrificio.

Gesù non solo ha insegnato l’amore e il sacrificio, li ha incarnati. Mentre le altre religioni possono avere i loro saggi che hanno insegnato grandi cose, il cristianesimo ha un Dio che è stato disposto a umiliarsi diventando umano. Non solo, aveva la piena conoscenza che la sua vita sulla terra sarebbe culminata con l’essere rifiutato e detestato dalle masse e che sarebbe morto nel modo più atroce noto all’umanità di quel tempo.

E lo fece solo perché potessimo passare tutta l’eternità con Dio. Ha pagato la pena della disubbidienza dei nostri progenitori così che l’umanità potesse essere salvata. È attraverso il sacrificio estremo della sua morte sulla croce e la sua resurrezione seguente e il suo ministero in cielo che siamo salvati dalla condanna.

Il cristianesimo vuol dire cercare il perdono di Dio e accettare che quello che Gesù ha fatto per noi ci ha guadagnato quel perdono. L’importante non è cosa possiamo o non possiamo fare.

Ed essenzialmente, Gesù non ha semplicemente accettato di crescere i figli dei suoi migliori amici come se fossero i propri; ha accettato di dare la propria vita così che i suoi migliori amici potessero vivere.

[1] Valerie Edwards, «“Will You Take My Babies? ” Dying Mother’s Heart-Breaking Plea for Her Best Friend to Take in Her Six Children After Her Partner Left Her When She Was Diagnosed With Cancer”», su Daily Mail.com, 5 giugno 2016, http://www.dailymail.co.uk/news/article-3626388/Dying-mother-begs-friend-six-children-losing-battle-breast-cancer.html.

Domenica

LOGOS

L’Eterno

di Bayu Kaumpungan, Singapore, Singapore

Salmi 143:8; Giovanni 14:9; 16:8–13; Efesini. 1:4, 5; Filippesi 2:5–8

C’è questa tendenza tra alcuni cristiani a compartimentalizzare il significato del sacrificio sulla croce e il messaggio degli ultimi giorni. In qualche modo, sembra che la morte di Gesù sulla croce non abbia niente a che fare con quello che Gesù farà alla sua seconda venuta. Ma un esame più attento della Bibbia ci porta a capire che gli ultimi giorni riguardano proprio quello che è successo sulla croce e viceversa. Per poter capire la relazione tra la salvezza e gli ultimi giorni, però, dobbiamo ricostruire alcuni altri concetti nella Bibbia per vedere come la salvezza e gli ultimi giorni sono interconnessi.

 

Ricostruzione n° 1: L’amore di Dio è imperituro

Il Dio dell’Antico Testamento spesso viene descritto come un Dio più interessato a infliggere più punizioni possibili ai suoi sudditi. Ma un’analisi più approfondita della Scrittura rivela che il Dio dell’Antico Testamento è pieno di compassione e amore verso il suo popolo (Esodo 34:6, 7). Inoltre, il suo amore è costante (Salmi 143:8), e il suo piano è di vederci lontani dal male (Geremia 29:11).

Queste sono le descrizioni che ti aspetteresti a proposito di un padre amorevole. Gesù ha detto che queste caratteristiche di un padre amorevole erano precisamente quello che stava cercando di mostrare ai suoi discepoli (Giovanni 14:9). Quindi, l’amore del Padre resta lo stesso sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Questo ci dà il nostro primo costrutto: l’amore di Dio è imperituro.

Ricostruzione n° 2:  La salvezza in Cristo è eterna

Giovanni descrive Gesù come la Parola, che era fin dal principio (Giovanni 1:1–3). Mentre ci potrebbero essere molti aspetti riguardo quello che Giovanni vuole dire in questo testo, una cosa evidente è che Giovanni riconosce l’esistenza di Gesù oltre i limiti del nostro tempo. Ancora più importante è il fatto che questo Essere infinito è diventato carne (Giovanni 1:14).

Gesù si è fatto carne per compiere il piano della salvezza per l’umanità (Filippesi 2:5–8). Diventando umano, Gesù ricollega il cielo e la terra, il Creatore con la sua creazione. Attraverso la sua missione egli ha eliminato il peccato che aveva separato Dio dall’umanità. Questo ricollegamento stabilito da un Essere che non è limitato dal tempo garantisce per sempre la salvezza a tutti quello che la vogliono ricevere. In altre parole, la salvezza in Cristo è eterna perché niente può separare l’amore che Dio ha dato a noi esseri peccatori, neanche la morte (Romani 8:38, 39).

Ricostruzione n° 3: La presenza dello Spirito Santo è universale 

L’amore imperituro del Padre e la salvezza eterna che Gesù ci ha dato sono poi finalizzati nella presenza dello Spirito Santo. Come Gesù ha detto ai suoi discepoli che un giorno se ne sarebbe andato, promise loro che sarebbe venuto un altro Consolatore (Giovanni 16:7–13). Questo Consolatore non sarebbe stato limitato dallo spazio, e quindi, avrebbe facilitato la diffusione dell’amore imperituro di Dio al mondo intero (Atti 1:8).

Assemblare tutto insieme 

Ora ci domandiamo: «Quand’è che l’umanità accoglierà finalmente “l’illimitato”?». La risposta è nel messaggio della Bibbia sugli ultimi giorni. Il vangelo eterno portato dagli angeli di Apocalisse 14:6–11 non è altro che il messaggio della buona notizia, che un Dio d’amore eterno ci ha dato la possibilità di una vita eterna (Efesini 1:4, 5). Questo messaggio è portato universalmente a tutte le persone così che verrà il giorno in cui non ci sarà più separazione tra Dio e la sua creazione. Il messaggio degli ultimi giorni è necessario per proclamare a tutti l’amore e la salvezza eterna di Dio.

Rispondi

Immaginare qualcosa di eterno è piuttosto difficile con le nostre limitazioni umane. Come possiamo descrivere al meglio l’amore imperituro di Dio a persone che non conoscono Gesù, tanto meno la sua salvezza eterna?

Lunedì

TESTIMONIANZA

Per l’amore di Dio

di Faith Toh, Singapore, Singapore

Salmi 143:8; Giovanni 16:8–13; Filippesi 2:5–8

«Per poter apprezzare pienamente il valore della salvezza è necessario comprenderne il costo. Molti attribuiscono scarsa importanza all’opera della redenzione perché hanno un’idea molto limitata delle sofferenze del Cristo. Il glorioso piano della salvezza fu realizzato grazie all’amore infinito di Dio».[1]

«Noi non siamo nostri. Non apparteniamo a noi stessi. Ma siamo stati acquistati a caro prezzo. Siamo costati una somma immensa, la sofferenza e la morte del Figlio di Dio».[2]

«Molti sono vittime delle preoccupazioni perché perseguono gli ideali del mondo. . . . L’ansia continua logora le loro forze vitali. Il Signore desidera che essi depongano questo giogo di schiavitù. . . . Li esorta a cercare innanzi tutto il regno dei cieli e la sua giustizia, e promette loro tutte le cose necessarie per questa vita. L’ansia è cieca e non vede il futuro, ma Gesù scorge la fine sin dal principio. Ci aiuta in ogni difficoltà. Il Padre ha mille modi, a noi ignoti, per aiutarci. Le perplessità svaniranno e un sentiero piano si aprirà davanti a coloro che accettano il servizio e l’onore di Dio come loro obiettivo supremo».[3]

«Accettando Gesù otteniamo la giustificazione. Non tramite lotte dolorose o sforzi accaniti, non offrendo doni o facendo sacrifici, perché essa è offerta gratuitamente a tutti coloro che desiderano riceverla».[4]

«Nessuno è un peccatore talmente radicato da non poter trovare, in colui che è morto per lui, forza, purezza e giustizia».[5]

«Dio accetta gli uomini come sono . . . Vengono scelti nonostante le loro imperfezioni affinché, mediante la conoscenza, la pratica della verità e la grazia del Cristo, siano trasformati alla sua immagine».[6]

Rispondi

Non importa quanto sia stata brutta la tua giornata, il tuo mese o i tuoi anni, sei in grado di scorgere come Dio sia stato sempre lì per te? Elabora.

[1] Ellen G. White, I tesori delle testimonianze 1, p.154

[2] Ellen G. White, «Christian Temperance», Signs of the Times, 18 settembre 1879, par. 2

[3] Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, pp. 243-244

[4] Ellen G. White, Il manifesto di Gesù, p. 25

[5] Ellen G. White, La via migliore, p. 53

[6] Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, p. 213

Martedì

EVIDENZA

La miniserie della salvezza

di Lerie Paculanang, Singapore, Singapore

Esodo 34:6, 7

Uno dei brani più interessanti nella lezione di questa settimana è la descrizione dell’amore di Dio in Esodo 34:6, 7. Il brano fa parte di una storia più grande, in cui Dio restaura le tavole di pietra che erano state distrutte da Mosè deluso per l’apostasia degli Israeliti (Esodo 32).

Le descrizioni dell’amore di Dio abbondano in ogni parte della Scrittura. Ma considera che la descrizione in Esodo 34 viene data dopo una delle situazioni più dure documentate nella Bibbia. Gli Israeliti stavano adorando apertamente un altro dio mentre Dio si trovava con Mosè sul monte Sinai in un modo molto personale (Esodo 32:17–19). I dieci comandamenti, scritti su pietra, il simbolo della sua autorità, misericordia e potenza erano stati dati a Mosè (Esodo 31:18; 20:1–21). Ma solo un momento dopo quel simbolo fu distrutto perché gli Israeliti stavano adorando un altro dio. Ancora peggio, l’adorazione dell’idolo era stata approvata dal fratello di Mosè, Aaronne (Esodo 32:21, 22). Gli Israeliti si stavano ribellando apertamente contro Dio mentre la sua presenza è letteralmente più vicina di quanto sia mai stato documentato nell’Antico Testamento.

Tra la storia della ribellione di Israele (Esodo 32) e l’amore rinnovato di Dio per loro in Esodo 34, Esodo racconta la storia di Mosè che va davanti a Dio come mediatore per conto del popolo (Esodo 32:30–32) e che riceve la grazia di Dio (Esodo 33:12, 13). Più avanti in questa conversazione personale tra Mosè e Dio, Mosè parla di sé stesso come «noi». Un’espressione simile indica che se Mosè trova il favore di Dio, allora anche il popolo che Mosè rappresenta dovrebbe trovare il suo favore. L’espressione di Mosè come mediatore somiglia anche molto al ruolo di Gesù nei confronti dell’umanità. Similmente, sono i meriti di Gesù che ci rendono accettabili alla presenza del Padre.

Questo è il contesto in cui Dio esprime il suo amore inesauribile come descritto in Esodo 34:6, 7. Iniziò con una grave ribellione contro Dio. Ma poi, con la mediazione di qualcuno che aveva trovato il favore di Dio, l’amore di Dio per Israele viene confermato. L’amore che Dio aveva per gli Israeliti non solo era senza fine, era costante. Egli non solo ama, ma è disposto a perdonare i peccati commessi dal suo popolo.

La storia in Esodo 32–34 è come una mini versione dell’intero piano della salvezza, che è il tema principale della Bibbia. Una ribellione dolorosa contro un Dio amorevole ebbe come risultato una relazione spezzata tra il Creatore e la sua creazione. Ma con la presenza di un Mediatore che aveva trovato il favore di Dio, la relazione spezzata è ripristinata.

Rispondi

Come trovi il ruolo di Gesù come mediatore rilevante per la tua relazione personale con Dio?

Mercoledì

COME FARE

Come conoscere l’amore di Dio

di Jimmy Quek, Singapore, Singapore

Salmi 103:10–12

Tutti i cristiani conoscono l’amore di Dio . . . giusto? E tu? Credi che Dio ti ami? Sai che Dio ti ama? Il teologo Jonathan Edwards ha detto, «C’è una differenza tra l’avere una valutazione razionale che il miele è dolce, e sentire la sua dolcezza».[1] In altre parole, puoi sapere che il miele è dolce perché te l’ha detto qualcuno, ma non conoscerai mai la sua dolcezza se non l’assaggi. Allo stesso modo, puoi sapere che Dio ti ama perché qualcuno te l’ha detto, ma non conosci l’amore di Dio finché non lo assaggi.

Ecco due cose che puoi fare per iniziare ad assaggiare l’amore di Dio:

Sii insoddisfatto della tua partecipazione spirituale attuale. Desidera di più. Non accontentarti. Non essere soddisfatto della tua condizione al punto da non cessare d’impegnarti nel ricercare una relazione sempre più profonda e significativa con Dio. Come dice A. W. Tozer in The Pursuit of God, «Siamo stati intrappolati nelle spire di una logica fasulla che insiste che l’abbiamo trovato, non dobbiamo più cercarlo. . . . In mezzo a questo grande gelo ci sono alcuni che non saranno soddisfatti con la logica superficiale. Essi vogliono assaggiare, toccare con il loro cuore la meraviglia che è Dio. Voglio incoraggiare deliberatamente questo potente desiderio di Dio».[2] Scegli di cercare continuamente un sapore più dolce, un’esperienza più profonda, una visione più chiara dell’amore di Dio e della pazienza di Cristo.

Prega di essere potato. Gesù ha detto, «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto lo toglie via, e ogni tralcio che dà frutto lo pota affinché ne dia di più» (Giovanni 15:1,2). Chiedi a Dio di cercare in te, in tutto te stesso: pensieri, atteggiamento, parole, azioni, priorità, responsabilità, relazioni, attività, hobby, casa, lavoro, tutto quello che fai o che ti è caro. Poi chiedigli di potare le aree che non stanno portando frutto.

La potatura protegge il nostro cuore dall’indipendenza e la superbia, permettendoci di riconcentrarci sul dimorare nella vita. Ci ricorda che Dio non ci ha chiamati a causa delle nostre abilità. Ci ha chiamato nella nostra debolezza per essere una manifestazione della sua gloria. Il nostro grande bisogno di Dio ci è ricordato; ci sentiamo riconoscenti, per la vita, per la forza che ci dà. Il processo di potatura rimuove quanto ci impedisce di dimorare in Cristo. Dio diventa la nostra meravigliosa ossessione ancora una volta, e il primo comandamento, che ci chiama ad amarlo, riassume il suo posto primario, che gli spetta.

Rispondi

Cosa sta succedendo nella tua vita? Perché stai facendo alcune cose? Perché il tuo cuore si sente così? La tua identità è quella di una persona amata da Dio e che ama Dio?

[1] Jonathan Edwards, «A Divine and Supernatural Light, Immediately Imparted to the Soul by the Spirit of God, Shown to Be Both Scriptural and Rational Doctrine», visitato il 21 marzo 2017, su https://www.monergism.com/thethreshold/articles/onsite/edwards_light.html.

[2] A. W. Tozer, The Pursuit of God, quoted in Colin Smith, «To Experience God’s Love», The Gospel Coalition, April 21, 2014, https://www.thegospelcoalition.org/article/to-experience-gods-love.

Giovedì

OPINIONE

Andare all’inferno?

di Melody Tan, Wahroonga, New South Wales, Australia

Efesini 1:4, 5

«Andrai all’inferno», mi disse la ragazza come dato di fatto. «A meno che, ovviamente, non cominci a venire in chiesa».

La guardai, incredula e leggermente offesa. Si era avvicinata a me mentre aspettavo il mio autobus all’autostazione. Era tutta sorridente, e mi era sembrata calorosa e amichevole — finché non aprì la bocca. Continuò la sua affermazione con frasi che contenevano le parole «peccato», «amore», «sacrificio», «Gesù» e altro, ma a quel punto avevo smesso di ascoltarla. In effetti, volevo solo che se ne andasse.

Quando incontrai la ragazza, non avevo ancora conosciuto il cristianesimo, ma avevo quella che pensavo fosse una «buona» vita. Ero onesta e gentile, e anche se sapevo di non essere perfetta, non pensavo di essere diretta all’inferno! Se il Dio cristiano mandava all’inferno tutti quelli che non andavano in chiesa, non ero interessata a conoscerlo!

Anni dopo, incontrai un Dio cristiano molto diverso. Il suo interesse primario non era se andavo in chiesa o no, ma che sapessi che mi amava. Ero diretta verso la morte certa — come il resto del mondo — ma egli aveva già provveduto a un piano di fuga estremamente semplice. In realtà, era lo stesso messaggio che mi aveva dato la ragazza all’autostazione, ma era espresso diversamente. Molto diversamente. In questo messaggio, il fulcro non era quello che dovevo fare, ma quello che Dio aveva fatto per me.

Come essere umano peccatore, ero destinata a essere separata da Dio per sempre, ma l’enfasi di quello che mi veniva detto non era che sarei andata all’inferno se non andavo in chiesa, ma che avevo un Dio che mi amava così tanto da aver mandato il suo unico Figlio a morire per i nostri peccati. Gesù era Dio che si è offerto volontario per diventare umano e che ha scelto di morire sulla croce per i peccati di tutti gli esseri umani, passati, presenti e futuri.

Il tempo stringe. Le profezie bibliche dimostrano che il mondo si sta avvicinando velocemente alla distruzione, ma Gesù ha provveduto a una via di fuga. E tutto perché Gesù mi ha amato e accettato così come sono.

Rispondi

  1. Perché vai in chiesa, sapendo che non sei obbligato ad andare per ottenere la grazia di Dio?
  2. Come racconteresti delicatamente ai non credenti del loro destino se scelgono di non accettare il perdono di Gesù?
  3. Se il vero fulcro del tempo finale è Gesù, è comunque importante conoscere gli eventi degli ultimi tempi? Perché?

Venerdì

ESPLORAZIONE

Cambiare l’attenzione

di Daniel Bell, Wahroonga, New South Wales, Australia

Salmi 143:8; Giovanni 16:33; 1 Corinzi 13:8

CONCLUSIONE

I cristiani sanno cosa aspettarsi quando si parla della fine del mondo: disastri naturali, guerre, carestie . . . la lista di cose terribili è lunga. E a volte, quando affrontiamo questa conoscenza, possiamo o essere vinti dalla paura o riempirci di un insaziabile bisogno di vedere il compimento della profezia in ogni evento. Ma l’attenzione sulla fine del mondo non dovrebbe essere sull’avvenimento di per sé; dovrebbe essere su Colui che ci ha amato così tanto, che si è assicurato la nostra esistenza eterna morendo per i nostri peccati.

PROVA A

  • Disegnare un’alternativa a quei poster che alcuni evangelisti espongono sui marciapiedi, con scritte frasi del tipo: «La fine è vicina». Come aiuteresti i non credenti a collegare i tempi finali con quello che Gesù ha fatto per l’umanità?
  • Ricercare quello che la Bibbia dice sull’amore del Padre, di Cristo e dello Spirito Santo. In che modo sono diversi? In che modo sono simili?
  • Visitare i malati all’ospedale e condividere con loro la speranza di Gesù.
  • Pensare a cosa ti fa più paura o ti preoccupa quando si tratta della fine del mondo e come puoi concentrarti su Gesù per alleviare le tue paure o preoccupazioni.
  • Osservare nella natura la bellezza della creazione e della speranza di Dio, nonostante la catastrofe imminente.

CONSULTA

  • Romani 8:38, 39; Filippesi 2:5–8; Efesini 1:4,5.
  • Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, capitolo 69, «Sul monte degli Ulivi»; capitolo 79, «”È compiuto!”».
  • Max Lucado, Fearless, capitolo 1; C. S. Lewis, L’ultima battaglia.

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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