SdS CQ (College Quarterly) Secondo Trimestre 2018 – 07

Lezione 07

12 – 18 maggio 2018

Matteo 24 e 25

«Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti».

(Matteo 24:24)

Sabato

INTRODUZIONE

Pronti per il «ritorno»!

di Hazel Guthrie, St. Michael, Barbados

Matteo 25

La data: 6 agosto 1945.

L’ora: 8:16.

L’evento: Il bombardamento su Hiroshima.

Hiroshima ospitava più di 280.000 civili oltre a 43.000 soldati. Mentre le persone continuavano con la loro routine quotidiana quella mattina, erano tutti ignari dell’orribile intenzione degli Stati Uniti di attaccare. Mentre il giorno iniziava per gli ignari giapponesi quella mattina, un singolo aereo B-29 che portava una bomba atomica fece il suo colpo letale.

I sopravvissuti ricordano l’esperienza indescrivibile della devastazione che annientò la loro città. Per loro era la «fine del mondo». Un sopravvissuto avrebbe detto, «Tutti gli edifici che vedevo erano in fiamme». Un ministro di culto protestante esclamò, «Questo era il giudizio di Dio sull’uomo!» Qualunque sia stata la reazione, come l’antico Israele, non conoscevano l’ora della loro visita.

Gli abitanti di questa grande città erano preparati a questo attacco? C’era qualcosa che li potesse salvare dalla tecnologia superiore di una bomba atomica? Cosa potrebbe averli avvertiti della totale distruzione della città? Sarà lo stesso per noi mentre aspettiamo la fine del mondo al ritorno di Gesù Cristo sulla terra?

Gli eventi del mondo si stanno rivelando ancora più pericolosi del momento di questo bombardamento del 1945 di Hiroshima e Nagasaki. La Bibbia spiega che «negli ultimi giorni verranno tempi difficili» (2 Timoteo 3:1) . . . come se le cose non fossero già abbastanza brutte! Allora è importante che i figli di Dio siano preparati per quella che sarà la prova più grande di sempre. A tal fine, guardiamo colui che è l’alfa e l’omega, colui che conosce la fine sin dal principio: Cristo, la chiave per la nostra preparazione.

Gesù ha gettato luce sui segni dei tempi e ha dato una conoscenza specifica sulle profezie del tempo finale attraverso le parabole che ha insegnato. Ti ricordi la parabola delle dieci vergini che si trova in Matteo 25:1–13 e la parabola dei talenti in Matteo 25:14–30? Gesù voleva farci sapere cosa sarebbe venuto! In Matteo 24:25, Gesù dichiara, «Ecco, ve l’ho predetto».

Gesù si aspetta che ci fidiamo e crediamo nella sua Parola di profezia certa, che possiamo essere pronti mentre guardiamo il giorno che si avvicina. Se devi essere in guardia contro l’inganno, contro le distrazioni del mondo e i falsi allarmi spirituali, devi entrare nella Parola e restare in essa quotidianamente. La Parola di Dio ci insegna come vegliare e pregare.

Alcuni potrebbero chiedere comunque, «Come sappiamo per certo di poterci fidare delle parole di Gesù?» Lo sappiamo perché la Parola dice, «Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio» (Giovanni 1:1). È «impossibile che Dio abbia mentito» (Ebrei 6:18). Quindi Gesù, che è la Parola di Giovanni 1:1, ha creato la terra e tutto ciò che è in essa. Sulla terra, ha vissuto una vita senza peccato e ha fatto un’espiazione perfetta per i peccati di tutta l’umanità con lo spargimento del suo sangue e dando la sua vita sulla croce. Per quelli che credono nel suo nome, egli tornerà.

Seconda Pietro 3:10–13 dice, «Il giorno del Signore verrà come un ladro nella notte: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia».

Il Maestro sta per venire! Che possiamo vivere fedelmente per lui fino a quel giorno. «Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà» (Matteo 25:13).

Rispondi

  1. Quali lezioni possiamo applicare dalle parabole che Gesù ha raccontato sul suo ritorno?
  2. Cosa stai facendo in preparazione alla sua seconda venuta?
  3. Come possiamo proiettare una fiducia più grande nelle promesse di Dio nella nostra vita quotidiana oggi?

Domenica

LOGOS

Indimenticabile

di Alexandra Yeboah, Toronto, Ontario, Canada

Matteo 24

Era davvero un anno nuovo che non dimenticherò mai. Avevo appena partecipato a un congresso formidabile: il dodicesimo congresso GYC (Generation. Youth. Christ.) annuale a Orlando, in Florida. Ora, tornando a casa a Toronto, presto iniziarono a sorgere delle complicazioni. Quando atterrai a Washington, D.C., scoprii che la mia coincidenza dall’aeroporto di Washington per Toronto era stata cancellata. A causa del maltempo, il mio volo non sarebbe partito, quindi avrei dovuto passare una notte a Washington.

Quando compresi bene la situazione, iniziai a pensare a come passare saggiamente il mio tempo a Washington. Una delle prime fermate nella mia escursione turistica imprevista fu lo United States Holocaust Memorial Museum, il museo commemorativo dell’olocausto. Questo si sarebbe rivelato un momento solenne che sarebbe rimasto per sempre nella mia memoria.

Osservando i vari oggetti esposti e leggendo le storie strazianti, ero travolta da una mescolanza di emozioni diverse: incredulità, rabbia, tristezza e dolore. Non riuscivo a comprendere come potesse essere accaduta una deportazione di tale entità (nuove ricerche indicano che circa «da 15 milioni a 20 milioni di persone sono morte o sono state imprigionate»[1]). Mi addolorava pensare alle molte vite che furono tolte, le insostituibili generazioni di ebrei che erano stati crudelmente obliterati dalla faccia della terra.

La fine del mondo (2 Timoteo 3:1–4)

Non è facile ignorare l’olocausto e la sofferenza che ne è derivata. Ciò nonostante, da quel tempo, il numero di uccisioni senza senso, i genocidi, gli omicidi di massa e altri crimini orribili che sono accaduti nel nostro mondo sono solo aumentati con il tempo. Lo stato del nostro mondo è degenerato, grazie alla natura corrotta e scellerata della razza umana. Con le cose così come sono in questi stadi finali della vita, la domanda che viene alla mente è: C’è speranza per qualcuno di noi?

La frase fine del mondo viene con la propria serie di immagini associate, la maggior parte negative. Ci vengono in mente immagini di persone che gridano e corrono, fuoco e caos. Quando noi o i nostri cari viviamo delle sfide, usiamo con noncuranza modi di dire come, «Be’, non è la fine del mondo». Ma la «fine del mondo» non dovrebbe essere una cosa buona? Specialmente quando pensiamo al fatto che significherebbe la libertà da questo mondo di dolore e distruzione e l’ingresso in un altro, più bello e dolce! La verità è che non ci piace soffermarci su temi del genere perché non siamo pronti ad affrontarli. Ma non deve essere per forza così.

Forza nelle avversità (Proverbi 24:10; Giacomo 1:2–4; 1 Pietro 5:10)

Mentre vagavo per il museo dell’olocausto, arrivai ai racconti dei testimoni di Geova. Durante l’olocausto, venivano chiamati «prigionieri volontari» perché la loro situazione era un po’ diversa. A differenza degli ebrei, che erano forzati in prigionia in numerosi campi di concentramento in condizioni che sembravano non avere una via d’uscita facile, i testimoni di Geova avrebbero potuto ottenere la loro libertà quando volevano. Avrebbero solo dovuto rinnegare il loro credo e sottomettersi all’autorità dei dirigenti nazisti. Ma pochi di loro lo fecero.[2]

È durante i periodi di avversità che si rivela il vero carattere di una persona. Proverbi 24 dice: «Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca» (v. 10). Puoi essere spezzato mentalmente, oppure la tua fede può essere rafforzata. Scegliendo di appoggiarci su Cristo, possiamo diventare vincitori. Concentrandoci sulla nostra fede in lui invece che sui terrori che ci circondano, ci dimostreremo pronti ad alzarci in quel grande giorno.

Ho letto molte storie di persone che sono rimaste forti nonostante le difficoltà sul loro cammino. Quegli uomini e donne intrepidi si sono sottomessi in silenzio ai loro persecutori e non hanno avuto paura di affrontare la morte per la loro causa. Facendo così, hanno dato la prova più plausibile che Gesù Cristo esiste e che il suo amore è reale. Anche se la malvagità abbonda, quelli che si dimostrano fedeli a Dio saranno come luci in una stanza buia. Quelle luci non possono essere soffocate, ma brilleranno più luminose che mai.

Un’immagine più bella (Matteo 28:20; 1 Giovanni 3:2, 3)

In Matteo 24, Cristo stesso chiarisce le nozioni distorte su come sarà la sua seconda venuta. Il brano parla di «guerre e di rumori di guerre», «carestie», «pestilenze», «terremoti», «falsi profeti», inganni e persecuzione dei credenti. Cristo dice anche che «l’amore dei più si raffredderà». Non è un’immagine particolarmente attraente, ma con questo, Cristo offre parole di conforto: «guardate di non turbarvi» (v. 6).

Nel suo amore e nella sua misericordia, Cristo ci dà questi segni dei tempi in modo che, anche se non abbiamo una data esatta del suo ritorno, dobbiamo vegliare ed essere pronti (v. 42, 44), perché «chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (v. 13). In questo capitolo finale della storia della terra, non è come iniziamo che avrà più importanza, ma come finiamo.

Quando penso a quello che succederà nel futuro, non posso evitare di avere paura immaginando l’umanità che diventa ancora più corrotta con il progredire del tempo e con un periodo di grande persecuzione che attende i seguaci di Cristo (v. 4–13, 15–22). Ma nonostante i terrori che ci attendono, credo che Cristo voglia dipingere un’immagine diversa nella nostra mente: un’immagine di pace, amore, misericordia e autocontrollo. Egli vuole rivelarci il potere dell’amore sull’odio come ha fatto attraverso il suo esempio e attraverso uomini come Martin Luther King Jr., che ha coniato queste parole: «La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo». Cristo vuole che entriamo in un’esperienza del genere ora; la trasformazione del carattere non avviene dopo, ma ora (1 Giovanni 3:2, 3).

A volte, non sarà facile vivere una vita per Cristo, spesso richiederà sacrifici e lacrime. Ma mentre medito sull’amore del Salvatore e sulla sua promessa di restare sempre al mio fianco, il mio cuore si gonfia di speranza (Matteo 28:20).

La conoscenza di quello che accadrà in futuro è un motivo in più per cui ci serve Cristo e ne abbiamo bisogno ora. Ma non serviamo Cristo per paura; lo serviamo per amore e perché sappiamo che alla fine, questo mondo brucerà — esso non ci può offrire niente.

[1]. Eric Lichtblau, «The Holocaust Just Got More Shocking», The New York Times, March 1, 2013, http://www.nytimes.com/2013/03/03/sunday-review/the-holocaust-just-got-more-shocking.html.

[2]. «Declaration Renouncing Beliefs», United States Holocaust Memorial Museum, visitato il 15 maggio 2017, https://www.ushmm.org/learn/students/learning-materials-and-resources/jehovahs-witnesses-victims-of-the-nazi-era/declaration-renouncing-beliefs.

Lunedì

TESTIMONIANZA

Pronti o no

di Anastacia Ferguson-Bansie, Berrien Springs, Michigan, U.S.A.

Matteo 25:1–13

Un gruppo di giovani era a sedere in cerchio sul pavimento dell’aeroporto. Ognuno era concentrato intensamente sul gioco di carte in corso mentre passavano il tempo, dato che il loro volo era in ritardo. Con ogni aggiornamento del ritardo diventavano sempre più indifferenti. Non si erano neanche accorti che l’area di imbarco piano piano si era svuotata. All’improvviso un giovane alzò lo sguardo ed esclamò, «Che succede qui? Dove sono tutti?» Quando il resto del gruppo guardò su, si resero conto di essere gli unici rimasti nella sala d’aspetto.

Corsero dall’agente della linea aerea per avere informazioni. Fu allora che l’agente rivelò che aveva annunciato l’ultima chiamata d’imbarco; aveva anche chiamato tutti i loro nomi, ma non avevano risposto. «Non ci posso credere che eravate a sedere lì con i biglietti e i passaporti e non avete sentito l’ultima chiamata. Mi dispiace, ma il volo è già partito. Come avete fatto a non accorgervi che gli altri passeggeri se ne stavano andando?» chiese. I ragazzi erano tutti senza parole finché qualcuno non spezzò il silenzio: «Suppongo che fossimo tutti troppo presi dal gioco».

Questa storia vera è come una parabola moderna delle dieci vergini e sottolinea quanto sia facile per le persone distrarsi. Noi, come giovani, siamo impegnati a giocare con «il mondo» invece di vegliare e pregare (Marco 13:32, 33)?

Il progresso della tecnologia e lo sviluppo di nuove app ha coltivato una vita di convenienza e impazienza. Ora ogni ritardo può essere riempito con qualche forma di intrattenimento — intrattenimento che può diventare una grande distrazione dalla nostra missione.

Nella parabola delle dieci vergini impariamo che gli individui affrontano il ritardo in modi diversi. «Cristo raccontò ai discepoli la parabola delle dieci vergini… Questa parabola voleva illustrare l’esperienza della chiesa che si prepara al suo ritorno.

I due gruppi di ragazze rappresentano due categorie di persone che dicono di attendere il Signore. Si parla di «vergini» perché professano una fede pura».[1]

«Tutte avevano la lampada e il vasetto dell’olio. Inizialmente, quindi, sembra non esserci alcuna differenza. Così sarà per la chiesa immediatamente prima della seconda venuta di Gesù. Tutti conoscono la Sacra Scrittura, tutti hanno udito il messaggio del suo imminente ritorno e tutti lo attendono fiduciosamente. . . . anche oggi l’attesa si prolunga e mette alla prova la nostra fede. Quando finalmente echeggerà il grido . . . molti saranno impreparati. Non avranno olio con sé. . . . Mancherà loro l’influsso dello Spirito Santo».[2]

Rispondi

  1. È possibile che molti nella chiesa oggi siano nello stesso stato di quei giovani all’aeroporto — troppo distratti per notare i segnali di avvertimento della seconda venuta?
  2. Cosa puoi fare per assicurarti che la tua vita non manchi dell’influsso dello Spirito Santo?

[1]. Ellen G. White, Le parabole, p.304

[2]. Ibid., p.305.

Martedì

EVIDENZA

Prepararsi al decollo!

di Karenda Swain, Freeport, Bahamas

Matteo 7:24–27; 24; 25:1–13

Il 27 settembre 2016, al congresso astronautico internazionale a Guadalajara, in Messico, il multimilionario imprenditore e inventore Elon Musk ha annunciato al mondo i suoi piani per la colonizzazione del pianeta Marte. Temendo che la terra un giorno possa essere inabitabile, alcuni credono che questo sviluppo possa aiutare a salvare la vita umana. Per compiere questa missione, Musk e la sua compagnia SpaceX intendono investire dieci miliardi di dollari per questo progetto. Stanno facendo ricerche per creare un razzo e una capsula riutilizzabili, in grado di trasportare cento persone per volta sul pianeta rosso. Ma il viaggio per Marte ha dei fattori di rischio inevitabili per la vita umana. Eppure, anche se il viaggio potrebbe essere fatale, considerando le preoccupazioni e lo stato caotico del mondo, molte persone stanno lodando il grandioso piano di Musk di trasformare un pianeta alieno in condizioni vivibili terrestri per l’umanità.[1]

La terra è un posto devastante. Il peccato, gli uragani, i terremoti, le guerre, le malattie e le carestie sono solo alcune delle ragioni per cui molti cuori sono impauriti. Ma come avventisti del settimo giorno, non adottiamo la stessa mentalità del mondo.

In Matteo 24, Gesù avverte i suoi discepoli di stare in guardia! «Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”. E ne sedurranno molti» (v. 5). Gesù spiega anche che si parlerà «di guerre e di rumori di guerre», persecuzioni, falsi messia e profeti (v. 6–24). Gesù disse queste parole dicendo ai suoi discepoli come prepararsi per la sua venuta. Guardando il passato e il presente, possiamo vedere quanto fossero accurate le predizioni di Cristo. Quindi, possiamo fidarci delle predizioni di Dio per la nostra vita che ancora non si sono compiute.

Non dobbiamo avere paura del futuro perché Gesù ci incoraggia a non turbarci (v. 6). Sa che i tempi finali non saranno semplici e richiedono che la nostra attenzione sia pienamente su di lui. Invece di preoccuparci dei disastri della terra e delle future persecuzioni, dovremmo concentrarci sulla Parola di Dio e fidarci che egli ci preparerà per quello che deve succedere prima della sua venuta.

Quando ascoltiamo e facciamo la volontà di Dio, siamo come l’uomo saggio che aveva costruito la sua casa sulla roccia (Matteo 7:24–27). E quindi, come le cinque vergini avvedute, dovremmo vegliare costantemente, assicurandoci che i nostri vasetti restino pieni d’olio (Matteo 25:1–13). La Parola di Dio è la nostra fonte di olio. Sì, verranno dei tempi duri e vegliare potrebbe non essere facile, ma quando ci concentriamo su Cristo, egli ci preparerà a incontrarlo al suo ritorno.

Rispondi

  1. Nel mondo di oggi, molte distrazioni sono in conflitto con le nostre dottrine cristiane. Come possiamo identificare gli inganni che il mondo ci presenta?
  2. Aspettando il ritorno di Cristo, a volte diventiamo disinteressati e distratti nel nostro cammino cristiano. Come possiamo assicurarci di non stancarci nel nostro viaggio cristiano?

[1]. «Elon Musk Envisions Mars Colony in 8 Years’ Time», DW, visitato l’1 gennaio 2016, http://m.dw.com/en/elon-musk-envisions-mars-colony-in-8-years-time/a-35911138.

Mercoledì

COME FARE

Le comodità sono la chiave! Ma per quale porta?

di Zelinda Sealy-Scavella, Toronto, Ontario, Canada

Matteo 16:25; 25:1–13

Benvenuti nel periodo di Laodicea della storia della terra, quando molti tra noi godono delle comodità delle cose che il denaro può portare! Cibo, elettrodomestici, vestiti — siamo ricchi. Abbiamo le app sul nostro telefono, versioni diverse, commentari, video di YouTube — siamo a posto!

La legge della domanda e offerta insegna che quando una cosa è difficile da ottenere, il prezzo sale perché molte persone desiderano averla; ma quando è abbondante, il suo valore diminuisce e spesso viene data per scontata. Devozionali, programmi di studi biblici, libri, sermoni, articoli — di tutto — sono a nostra disposizione e in eccedenza. A causa di questo afflusso di informazioni, molti dicono che non abbiamo scuse per non diventare forti in Cristo. Anche se questo è vero, ormai dovremmo aver imparato che troppo di una cosa buona può indebolire questa relazione importantissima. «Come?» potresti chiedere. Il sovraccarico di informazioni può confonderci o prevenire lo studio approfondito, inibendo la crescita spirituale. Aggiungi a questo le molteplici distrazioni che bombardano i nostri sensi dovunque andiamo. Come possiamo farci strada in questo pericolo?

Per prima cosa, dobbiamo riconoscere il pericolo dell’eccesso e chiedere a Dio di semplificare il nostro cammino con lui. Dio è creativo nel comunicare quello che vuole che facciamo, quindi dobbiamo essere consapevoli del suo Spirito Santo che opera in noi. Dovremmo chiedergli di guidare la nostra lettura nelle zone della Bibbia dove troveremo l’aiuto maggiore e di suggerire libri integrativi. Quando abbiamo ricevuto una risposta dal Padre, possiamo usare questa selezione di lettura speciale, personalizzata solo per noi, durante il nostro periodo tranquillo con lui. Il periodo tranquillo è cruciale al conflitto e alla sopravvivenza spirituale. Servono disciplina, perseveranza e saggezza per attraversare queste acque all’apparenza calme. Non importa dove siamo e cosa stiamo attraversando, «farci tesori in cielo» non sarà facile.

Un’altra abilità importante da avere è quella di essere costanti. Segui il programma che Dio ti ha dato. Sostituisci le tue paure e preoccupazioni di questo mondo con le parole di Gesù e la sua verità così che la sua pace inonderà la tua vita e porterai frutto per lui.

Rispondi

  1. Rifletti sui tuoi obiettivi spirituali. Cosa ti piacerebbe fare per aiutare in anticipo il regno di Dio?
  2. Quanto è importante raggiungere questo obiettivo per te in questo momento?
  3. Come pensi di poter raggiungere questo obiettivo importantissimo?

Giovedì

OPINIONE

Autoinganno: una moda pericolosa

di Jannelle Spencer, Brittons Hill, St. Michael, Barbados

Matteo 24:4

Immagina di essere in ufficio quando inizia a suonare l’allarme antincendio. Probabilmente è già successo, la maggior parte degli edifici adibiti a uffici hanno delle esercitazioni antincendio almeno una volta l’anno. Cosa fai? Dici una preghiera per la protezione di tutte le persone che si trovano nell’edificio e poi ti dirigi verso la porta? O raccogli tutte le cose che per te sono importanti prima di correre all’uscita più vicina? Qual è il nostro primo istinto quando c’è un pericolo per le cose che possediamo? Ci fidiamo che Dio provvederà sempre, o cerchiamo di fare di tutto per salvare le nostre cose perché non sappiamo quando avremo la prossima cosa?

Nel riferimento della Scrittura di oggi Gesù dice, «attenzione e non lasciatevi ingannare da nessuno!» (TILC). Il pericolo per tutti noi ora è che a volte non riconosciamo che la persona che mi sta ingannando sono io. Ricordi la storia di re Davide e di Uria? Davide fece una grande ingiustizia a Uria mettendo incinta sua moglie e poi assicurando la sua morte. Quando Natan il profeta raccontò a Davide la parabola che illustrava quello che Davide aveva fatto, questi si infuriò e dichiarò una condanna a morte per un uomo così odioso. La semplice dichiarazione di Natan, «Tu sei quell’uomo!» (2 Samuele 12:7) deve aver lasciato Davide senza parole.

Quando ci concentriamo su noi stessi, Gesù scompare dal nostro campo visivo. Non avviene tutto d’un botto. Lentamente, le cose del mondo diventano più importanti. Studiare per quella laurea prende il posto di studiare la nostra Bibbia; vestirsi all’ultima moda prende il posto della cintura di giustizia sui nostri fianchi. Ci preoccupiamo molto di diventare un te migliore. Ma ci dimentichiamo di Gesù che sa chi è il te migliore.

Gesù ci ha dato istruzioni su come diventare il te migliore di sempre. Non lo posso trovare in O, The Oprah Magazine, né in New You Magazine. No, le istruzioni su come dimenticare il te migliore, la persona che si sta preparando a entrare nel regno eterno di Dio, si trovano nella Bibbia. Gesù, che è venuto sulla terra per essere il nostro esempio vivente, è il nostro maestro di vita migliore.

Gesù non si preoccupava di sé stesso. Per Gesù non riguardava «Tutto ME, ME, ME», come c’era scritto su una maglietta che avevo. Gesù diceva sempre che lui e suo Padre erano Uno, e agiva coerentemente. Dobbiamo veramente diventare uno con il nostro Padre celeste mentre continuiamo il nostro viaggio verso la salvezza.

Rispondi

  1. A volte ci troviamo onestamente più preoccupati dei beni che delle persone?
  2. Riconosceremmo l’egoismo in noi stessi se qualcun altro non ce lo facesse notare?

Venerdì

ESPLORAZIONE

La tua scelta: la grande speranza

di Beverly E. Toppin, Bridgetown, Barbados

Matteo 24:6

CONCLUSIONE

La facoltà di scegliere è una delle cose che ci rende esseri umani liberi. Sì, Cristo sta per tornare, e anche se vediamo in Matteo 24 e 24 le conseguenze terribili di vivere senza Cristo, sono qui per confermarti che non devi obbligatoriamente far parte delle cinque stolte. Non sei obbligato a essere l’uomo con il singolo talento, e non sei obbligato a essere quello che non dà da mangiare ai poveri. Hai la facoltà di fare una scelta diversa. Sono a conoscenza della distruzione; ma sono anche molto consapevole della grande speranza in Cristo Gesù. Tu, amico mio, come me e le persone che tocchi, hai speranza in Gesù. Sii cosciente di tutte le tragedie, veglia e prega, ma sii anche consapevole che hai Gesù.

PROVA A

  • Iniziare un canale di Youtube dove una volta a settimana condividi le gioie e la bellezza della seconda venuta di Cristo Gesù o della vita di Cristo. Concentrati su testi che ispirano e incoraggiano le persone ad abbracciare la grande speranza. Leggi dei brani scelti da The Story of Redemption; Primi scritti; Il gran conflitto o La speranza dell’uomo di  Ellen G. White.
  • Iniziare un gruppo di lettura per leggere libri come «The Story of Redemption», o «Il gran conflitto» di Ellen G. White.
  • Iniziare un gruppo di preghiera. Incontratevi per un periodo di 30 minuti/1 ora per incoraggiare, sollevare e pregare in preparazione per incontrare Gesù.
  • Avere un improvvisazione di poesia o una mostra d’arte. Invita i tuoi amici a comporre delle poesie sulla seconda venuta di Cristo Gesù, o a fare disegni del cielo. Usa un tema per ogni evento.
  • Tenere un concerto musicale a tema «Cielo» o «La grande speranza». Usa delle letture e delle poesie sul ritorno di Cristo, canti e brani strumentali che abbracciano il tema. Il concerto musicale può raccontare la storia della nascita, della vita, della morte, della resurrezione e del ritorno di Cristo.
  • Comporre dei canti sulla Scrittura su versetti che parlano del cielo, o su promesse che incoraggiano le persone a superare gli ostacoli.
  • Leggere di nuovo Matteo 24–25. Su un foglio di carta, metti due titoli: Tempi finali negativi e Tempi finali positivi. Investiga e scrivi sotto ogni titolo tutte le cose negative (ad es. guerre, rumori di guerre, le cinque stolte) e poi tutte le cose positive (ad es. le cinque avvedute, cibo per i poveri, guardate di non turbarvi) eccetera. Prendi una decisione di scegliere di essere nella parte positiva.

CONSULTA

  • Giobbe 19:25–27; Isaia 66:22, 23; 1 Tessalonicesi 4: 13–18; Giuda 24, 25; Apocalisse 14:1–5; 22:12–14;
  • Ellen G. White The Story of Redemption, capitolo 61, «Deliverance of the Saints»; Il gran conflitto.

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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