Lezione 08
19 – 25 maggio 2018
Adorare il Creatore
«Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno per annunciarlo a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo».
(Apocalisse 14:6)
Sabato
INTRODUZIONE
L’ora del giudizio è arrivata!
di Komal Nunfeli Swansi, Silang, Cavite, Filippine
Apocalisse 14:7
Da bambini, io e mio fratello ci divertivamo ad andare in giro a esplorare castelli lungo la costa dell’Africa occidentale, in un paese chiamato Ghana, dove siamo cresciuti e vivevamo come missionari. Saltavamo su cannoni della vecchia epoca britannica e correvamo dentro i tunnel. C’era un castello in particolare che non dimenticherò mai: il castello di Elmina.
Come molti degli altri castelli lungo la costa del Ghana, il castello di Elmina fu costruito più di cinquecento anni fa! Era una delle fermate più importanti sulla rotta atlantica degli schiavi sotto i portoghesi, gli olandesi e più avanti, gli inglesi. Il castello aveva diverse celle dove uomini, donne e bambini provenienti da tutta la Costa d’oro venivano detenuti e trattati in modo disumano e poi venivano spediti in Europa e in America settentrionale come schiavi.
Le condizioni che queste persone dovevano subire erano inimmaginabili, e la maggior parte moriva nel viaggio attraverso l’oceano Atlantico. Ma molti di questi schiavi, nonostante la grave oppressione, cantavano e lodavano Dio mentre lavoravano nei campi. Cantavano canti di speranza, speranza per la seconda venuta di Gesù quando finalmente sarebbero stati liberati e portati in paradiso, dove sarebbero stati liberi.
Questo pezzo di storia stimolante mi ricorda del mio personaggio preferito della Bibbia, Paolo, e del suo amico Sila. Insieme erano stati imprigionati a Filippi dopo essere stati picchiati. «Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. A un tratto vi fu un gran terremoto. . . . e in quell’istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si spezzarono» (Atti 16:25, 26). Il Signore li liberò in un modo straordinario.
Con l’avvicinarsi dell’ora del giudizio e della persecuzione, puoi dire con fiducia di essere disposto a lodare Dio anche nei giorni più bui? Apocalisse 14:7 dice, «Egli diceva con voce forte: “Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l’ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque”». Che bellissimo compito Dio ci ha dato! Ci sta ricordando della sua gloria e maestà. Dio ci sta incoraggiando a prepararci e ad affrettarci perché si sta avvicinando la fine, quando tornerà e porterà noi, prigionieri di questo mondo peccaminoso, in paradiso, dove saremo liberi!
Domenica
LOGOS
Andare a condividere un vangelo globale
di Michael W. Campbell, Silang, Cavite, Filippine
Apocalisse 14:6; 2 Pietro 1:12
Verità presente (Apocalisse 10:1; 14:6)
Il messaggio dei tre angeli in Apocalisse 14 è il compimento di quello che era stato commissionato dall’angelo in Apocalisse 10. Il riferimento a «un altro angelo» rimanda il lettore ai sette angeli che avevano presentato il giudizio con le trombe ed è un richiamo al giudizio. Il progressivo dispiegarsi della verità è un tema biblico ricorrente per tutta la Scrittura.
Il vangelo (Matteo 24:14; Romani 1:1)
Apocalisse 14:6 è il compimento di Matteo 24:14. Il vangelo non è un vangelo diverso ma lo stesso messaggio incentrato su Cristo che è il nocciolo dell’intera Bibbia. La proclamazione finale di questo vangelo iniziò alla Pentecoste. Include la buona notizia della vita, morte, resurrezione e ascensione al cielo di Cristo.
Apocalisse 14:6 è l’unico posto in cui questa frase vangelo appare nel libro dell’Apocalisse (anche se la forma verbale si trova anche in 10:7). Il verbo che l’accompagna «per annunciarlo» dà una forza speciale all’importanza di ciò che viene proclamato. Questo è il primo dei tre angeli che proclamano il messaggio finale di Dio al mondo. La maggior parte dei commentatori, inclusi commentatori non avventisti, concordano che questa sia «un’ultima opportunità per pentirsi» che viene «data alle nazioni».[1] Quindi nel contesto generale dell’Apocalisse, il vangelo include la buona notizia del secondo avvento di Cristo, in cui egli soccorre il suo popolo.
Gli abitanti della terra (Apocalisse 1:6; 13:8; 14:6)
La frase «quelli che abitano sulla terra» appare frequentemente nel libro dell’Apocalisse. «Funge quasi da espressione tecnica per i malvagi, cioè quelli che resistono al vangelo e perseguitano il popolo fedele di Dio (cfr. 3:10; 6:10; 8:13; 11:10; 13:8, 14; 17:2)».[2] Sono quelli che adorano la bestia, «il cui nome non è scritto… nel libro della vita» (Apocalisse 13:8). Quest’immagine è contrapposta a «quelli che abitano nel cielo» (Apocalisse 13:6) e regnano in cielo (cfr. Apocalisse 1:6; 5:9, 10). Questo messaggio non è per i credenti ma è un messaggio di avvertimento finale per chi non crede.
Realtà globale (Matteo 24:14; Apocalisse 10:11; 13:7, 8).
Il messaggio del «vangelo eterno» è di portata globale. Il riferimento a «ogni nazione, tribù, lingua e popolo» si collega ad Apocalisse 10:11, dove a Giovanni viene dato il compito di profetizzare di nuovo «su molti popoli, nazioni, lingue e re». Questo mandato precedente significa che c’è una realtà continuativa per la chiesa. Questo avvertimento globale viene quando la bestia del mare riceve l’autorità «sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione», quando tutti si alleano a Satana per adorarlo (Apocalisse 13:7, 8).
Dato che l’opera di Satana ha una portata globale, allo stesso modo il messaggio del vangelo dei tempi finali è un messaggio altrettanto globale. Gesù attraverso questo messaggio sta avvertendo il mondo del compimento di Matteo 24:14: «E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine». Il messaggio dei tre angeli, nella sua essenza, è un invito speciale per il mondo intero ad adorare il Dio vivente prima che sia troppo tardi.
Rispondi
- In che modo puoi aiutare a condividere la buona notizia del vangelo?
- In quali modi sei cresciuto nella tua comprensione della verità?
- In che modo il popolo di Dio dei tempi finali ha un messaggio speciale per il mondo?
[1] Grant R. Osbourne, Revelation, Baker Exegetical Commentary on the New Testament (Grand Rapids, MI: Baker Academic, 2002), 535.
[2] Ranko Stefanovic, Revelation of Jesus Christ: Commentary on the Book of Revelation, 2nd ed. (Berrien Springs, MI: Andrews University Press, 2009), 245, 451.
Lunedì
TESTIMONIANZA
Il potere della proclamazione e dell’impegno personale
di Redattori, Silver Spring, Maryland, U.S.A.
Apocalisse 14:6–20
«Nella profezia l’annuncio del giudizio, con i messaggi a esso collegati, è seguito dalla venuta del Figlio dell’uomo sulle nuvole del cielo. Proclamare il giudizio equivale ad annunciare l’imminente ritorno di Cristo. Questa proclamazione è definita “Vangelo eterno”. Dunque, la predicazione della seconda venuta di Gesù quale evento imminente costituisce una componente essenziale del messaggio del Vangelo.
La Bibbia afferma che negli ultimi giorni l’umanità sarà dominata dagli interessi terreni e dalla sete di piacere e di denaro. Sarà cieca di fronte alle realtà eterne… Così è anche oggi. Gli uomini sono presi da una febbrile ricerca del guadagno, un piacere egoista e si comportano come se non esistesse nessun Dio, nessuna vita eterna, nessun aldilà. Ai tempi di Noè gli avvertimenti circa un diluvio incombente dovevano servire a scuotere l’umanità, perché si rendesse conto della propria malvagità e indurla, quindi, al pentimento. Allo stesso modo, il messaggio dell’imminente ritorno di Cristo dovrebbe servire a far alzare lo sguardo degli uomini per distoglierlo dagli interessi terreni. Dovrebbe suscitare in loro il senso delle realtà eterne e indurli ad accettare l’invito alla mensa del Signore…
Il mondo perisce perché manca del Vangelo. Vi è carestia della Parola di Dio. Pochi la predicano senza inquinarla con le tradizioni umane. Anche se sono in molti ad avere una Bibbia in casa, pochi ricevono le benedizioni di Dio in essa contenute. Il Signore chiama i suoi servitori ad annunciare il messaggio evangelico agli altri. Bisogna proclamare la Parola della vita eterna a quanti si perdono nei propri peccati.
Nell’incoraggiamento ad andare “per le strade e lungo le siepi”, Cristo indica la missione per tutti coloro che egli ha chiamato a operare nel suo nome. Il mondo intero è il campo di missione dei ministri di Cristo. Tutta l’umanità dovrebbe essere considerata come parte della loro comunità. Il Signore desidera che la sua Parola di grazia sia portata nelle case di tutti.
Quest’opera richiede un grande impegno personale. È lo stesso metodo che anche Cristo ha utilizzato. La sua opera era portata avanti in gran parte con incontri a tu per tu. Attribuiva grandissima importanza a questi incontri personali. Grazie anche a un solo individuo, infatti, il Vangelo si diffondeva spesso fra migliaia di persone.
Non dobbiamo aspettare che siano gli altri a venire da noi. Facciamo noi il primo passo. Quando il predicatore ha finito di parlare dal pulpito, il suo lavoro è appena cominciato. Ci sono molte persone che non conosceranno mai il Vangelo se non ci impegneremo a raggiungerle personalmente…
Non dobbiamo neanche trascurare qualcuno a causa della sua apparente attenzione per i soli interessi terreni. Molti uomini socialmente influenti hanno il cuore ferito e la mente malata. Essi desidererebbero la pace e la serenità di cui mancano. Molti hanno fame e sete di salvezza. Molti accetterebbero volentieri l’aiuto di un operaio del Signore se fossero avvicinati in modo personale, con cortesia e da un cuore ammorbidito dall’amore di Cristo».[1]
[1] Ellen G. White, Le parabole, p.168-171
Martedì
COME FARE
Prepararsi per i tempi finali
di Loloma Gairo, Silang Cavite, Filippine
Romani 12:2; 2 Corinzi 7:1
In Matteo 24, durante gli ultimi giorni del ministero di Gesù su questa terra, Gesù radunò il suo piccolo gruppo di credenti sul monte degli Ulivi per trasmettere il suo ultimo messaggio prima di tornare da suo Padre in cielo. Disse loro che se ne sarebbe andato, ma prima di tornare ci sarebbero stati vari segni. Gesù disse loro che per identificare i segni della sua venuta, essi dovevano essere fedeli a lui.
Predisse che molti altri avrebbero tentato di ingannarli dichiarando di essere stati mandati da Dio. Ogni angolo di questa terra avrebbe sentito parlare di guerre e combattimenti, ma non sarebbe ancora stata la fine del mondo. Diversi disastri naturali avrebbero provocato dolore sulla terra, e i peccati degli abitanti della terra sarebbero aumentati. Ci sarebbe stata la carestia e le malattie che avrebbero contribuito al dolore e alle tristezze, ma la fine non sarebbe venuta prima che tutte le persone avessero sentito la Parola di Dio.
I segni sono lì per aiutarci a renderci conto che il ritorno di Gesù è vicinissimo e questi sono senza dubbio i tempi finali. Come ci prepariamo?
Rinnoviamo la nostra mente. La nostra mente è un canale che conserva le informazioni che ci aiutano a prendere le decisioni nella vita. Molte cose in questo mondo ci toccano attraverso la nostra mente. Quando rinnoviamo la nostra mente e permettiamo allo Spirito Santo di operare attraverso di noi, stiamo correndo nella direzione giusta. Per rinnovare la tua mente ed arricchire la tua relazione con Gesù, leggi la Bibbia e lo Spirito di Profezia, che ci mostra i segni che accadranno nei tempi della fine.
Purifichiamoci. In 1 Corinzi 6:19, 20, dice che il nostro corpo è il tempio di Dio, e per conservare il corpo nella purezza, non dobbiamo partecipare ai peccati di questo mondo infrangendo la legge di Dio. Per purificare la nostra vita dobbiamo osservare i comandamenti di Dio con l’aiuto dello Spirito Santo.
Perfetta santità. Quando amiamo Dio, osserveremo la sua legge, perché la legge è santa e la volontà di Dio per noi è solo il meglio. Non possiamo essere seguaci di Dio completamente fedeli se non siamo coscienti di essere fedeli a Dio. Per amarlo ed essere fedeli a lui, non dobbiamo infrangere la sua legge.
Rispondi
- Come puoi restare saldo in mezzo alle prove e alle tentazioni?
- Come puoi vivere una vita santa in questo mondo?
Mercoledì
COME FARE
L’immagine di Dio
di Francis Gabriela Correa Carrión, Silang, Cavite, Filippine
Apocalisse 14:7
Le persone si aspettano sempre di sentire delle notizie. I cittadini si aspettano i discorsi del presidente. I fan seguono le ultime comunicazioni della loro star. Raramente la notizia viene sotto forma di un comando. Tuttavia, Apocalisse 14 racconta una buona notizia senza fine, il vangelo eterno, che ogni persona deve ascoltare e seguire. Di cosa si tratta? Il versetto 7 dice, «Temete Dio e dategli gloria».
Quando si chiede alle persone come immaginano Dio, danno risposte diverse. Alcuni dicono che Dio è un amico intimo con cui possono scherzare o ridere. Altri dicono che è lontano, che giudica le malefatte e manda benedizioni ai santi e maledizioni ai malvagi. «Dopo tutto, è quello che dice nella Bibbia», potrebbero dire. Un altro gruppo potrebbe vederlo come un Re compassionevole che ha potere e lo usa per aiutarli nei loro momenti difficili. Queste molte prospettive vengono dal loro diverso contesto sociale, le loro esperienze quotidiane e la loro interpretazione della Bibbia. La nostra immagine di Dio determinerà se decidiamo di adorarlo o di avere paura di lui.
Cosa significa temere Dio? Temere di solito non è una parola usata in modo positivo. Per esempio, si può temere di sbagliare un esame o di perdere una gara. Si può temere la punizione o le conseguenze di un’azione sbagliata. Ma la parola temere in Apocalisse ha un’altra connotazione. Indica rispetto, ammirazione, riconoscimento, venerazione, onore, lode e adorazione. Questo temere ed esaltare ha le sue radici nell’amore e nella gratitudine dall’uomo all’Eroe, il Creatore e il Salvatore di ogni vita.
Dio ha la potenza di imporsi e fare quello che vuole. Attraverso la sua Parola, le sue opere e la sua natura, Dio rivela la sua scelta di amare e prendersi cura dell’uomo. Per questo motivo, adorare Dio non vuol dire solo frequentare gli incontri in chiesa o chinare il capo. Vuol dire chinare il cuore davanti a lui e dargli la gloria e il meglio in termini di onore, tempo, risorse, abilità e servizio.
Dio è un Re amorevole, premuroso, potente e possente. Egli sceglie di essere con l’uomo nonostante sia santo. Questa verità è rivelata dal fatto che ha dato suo Figlio, dalle descrizioni nella sua Parola ai miracoli di tutti i giorni. Perfino la natura è testimone vivente dell’interesse di Dio per i dettagli della nostra vita. Vedendo tutto ciò che fa, non c’è altra reazione che essere grati e ricambiare quell’amore in modi diversi. La buona notizia data in Apocalisse diventa solo un promemoria del nostro compito solenne nei suoi confronti. Questa gioia nel cuore delle persone nel rispettare e venerare Colui che più ammirano e riconoscono come Sovrano dell’universo non ha fine. La loro lode è incentrata sul donare la loro vita completamente al suo onore.
Rispondi
- Come immagini Dio?
- In che modo quest’immagine ti aiuta a onorarlo?
Giovedì
EVIDENZA
Il calice dell’ira di Dio
di Komal Nunfeli Swansi, AIIAS, Silang, Filippine
Apocalisse 14:6
Il libro dell’Apocalisse è noto per essere carico di simbolismo e ricco di informazioni storiche. Nel capitolo 14, i messaggi dei tre angeli ci vengono rivelati nel modo più affascinante. Il versetto 6 dice, «Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno per annunciarlo a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo». A tutti quelli che vivono sulla terra sta per essere annunciato il vangelo eterno, che tutti gli abitanti di questo posto adoreranno Colui che ha creato i cieli e la terra.
Ci si potrebbe chiedere: in che modo questo è rilevante per la nostra vita di tutti i giorni come avventisti del settimo giorno? I messaggi dei tre angeli, o la verità presente, dati in Apocalisse 14:6–12 sono una delle dottrine fondamentali della nostra chiesa! Questo è vero soprattutto per tutti quelli che stanno vivendo negli ultimi giorni, aspettando la seconda venuta di Cristo. È il compimento di tutte le nostre speranze come credenti. Per di più, nel versetto 6, la parola vangelo significa «buona notizia». Questa buona notizia non è semplicemente l’annuncio che Dio sta per liberare e restaurare il suo popolo, è anche l’annuncio che egli sta per portare il giudizio sui suoi nemici e sulle nazioni malvagie.
Inoltre, nel versetto 8, il secondo angelo dice, «Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua prostituzione». La parola caduta si riferisce a Babilonia. Gli Israeliti si riferivano a Babilonia come simbolo di idolatria, prostituzione e immoralità perché avevano vissuto l’esilio a Babilonia.
I versetti 9 e 10 dichiarano che quelli che adorano la bestia berranno il vino dal calice dell’ira di Dio. La Scrittura usa regolarmente il simbolo di un calice per rappresentare una porzione dell’ira di Dio nei confronti del peccato e delle nazioni empie. Ma non ti preoccupare, c’è una promessa nel versetto 13.
La buona notizia è che quelli che muoiono nel servizio del Signore si riposeranno della loro fatica. La promessa va a tutti quelli che amano Dio e saranno salvati per la vita eterna. Quelli che sono malvagi non saranno in grado di toccarti, e il calice dell’ira di Dio sarà riversato per tormentare gli empi. Chi ha ignorato e crocifisso l’Agnello prezioso «sarà tormentato con fuoco e zolfo… Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli»(v. 10).
Non so te, ma io non voglio essere tra quelli che berranno dal calice dell’ira di Dio. Voglio temere Dio e dare gloria a colui che ha creato i cieli e la terra — lo stesso Dio che è morto sulla croce per i miei peccati. Se è questo quello che vuoi, allora Dio chiede la tua perseveranza nell’ubbidire ai suoi comandamenti e che tu sia fedele a Gesù.
Rispondi
- Cosa significa il «vangelo eterno» portato dai tre angeli?
- «Babilonia è un simbolo di idolatria, prostituzione e immoralità». Discuti nello specifico il significato di Babilonia nel contesto moderno.
- In che modo noi come avventisti possiamo evitare il vino dell’ira di Dio che viene versato dal calice dell’ira di Dio (Apocalisse 14:10)?
Venerdì
ESPLORAZIONE
«Io sono con voi tutti i giorni»
di Heidi Campbell, Silang, Cavite, Filippine
Matteo 28:19, 20
CONCLUSIONE
Mentre il tempo sta finendo sulla terra, sentiamo di guerre, vediamo disastri e violenza e a volte abbiamo paura. Ci potremmo chiedere se saremo forti alla fine dei tempi, se siamo pronti e se siamo salvati. Gesù ci assicura di non aver paura dei tempi della fine ma di avvicinarci sempre di più a lui. Gesù non è solo il nostro soccorritore; alla fine, è anche il nostro giudice, quindi non c’è bisogno di avere paura.
Gesù ci chiama all’azione piuttosto che alla paura — ci chiama a prenderci cura di quelli che sono svantaggiati e di raggiungere quelli che non hanno sentito del suo piano di salvarci. Per i cristiani, gli eventi dei tempi finali non devono essere giorni terrificanti, ma giorni di felice attesa sapendo che Gesù tornerà presto per portarci via da questo mondo peccaminoso di tristezza, per vivere per sempre con lui e cancellare ogni lacrima dai nostri occhi. Dio ci assicura che egli sarà con noi tutti i giorni, fino alla fine. Abbiamo fiducia in lui e lodiamolo per il suo meraviglioso piano di salvataggio per noi.
PROVA A
- Ascoltare la canzone «How Great Is Our God», dall’album How Great Is Our God di Chris Tomlin, e riflettere sulla santità e sulla misericordia di Dio nel suo piano della salvezza mentre ascolti.
- Scrivere una preghiera lodando Dio per ognuna delle sue benedizioni per te, specialmente il dono della salvezza. Sii specifico.
- Leggere i blog dei missionari che condividono Gesù con altri in tutto il mondo. Investiga modi in cui puoi partecipare attraverso raccolte fondi per progetti specifici, opere missionarie a breve termine, pregando per i missionari o mandando pacchi con generi di conforto agli studenti missionari.
- Offrirti volontario per condividere il vangelo o localmente nella chiesa in una serie di evangelizzazione o attraverso studi biblici o a livello internazionale come missionario.
- Fare un biglietto per una persona che non esce o qualcuno in una casa di riposo. Concentrati sul condividere con la persona un messaggio dell’amore di Dio per lui o per lei e il desiderio di Dio di dire «tu starai con me in cielo».
- Fare un dipinto dei tre angeli dell’Apocalisse. Considera di includere immagini dei loro messaggi nell’immagine e come culture diverse potrebbero immaginare gli angeli. Condividilo alla scuola del sabato.
- Scrivere una poesia o un canto dando gloria a Dio per la sua creazione. Considera di condividere la poesia o il canto alla scuola del sabato o in chiesa.
CONSULTA
- Matteo 25:31–46; Giovanni 5:22–30; 14:1–6.
- Ellen G. White, La speranza dell’uomo, cap. 86, «Ammaestrate tutti i popoli»; Il gran conflitto, cap. 38, «L’avvertimento finale di Dio».
- Derek Morris, The Radical Teachings of Jesus, cap. 6, «What Jesus Taught About the Judgment».
LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)
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