SdS CQ (College Quarterly) Primo Trimestre 2019 – 04

Lezione 4

19-25 gennaio 2019

L’incoronazione dell’Agnello

«Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono»

(Apocalisse 3:21)

Sabato

INTRODUZIONE

Guarda attraverso la porta aperta

di Tim Lale, Bowie, Maryland, USA

Apocalisse 4:1

Perché alcune persone nell’antichità si prostravano davanti a una statua di legno o a un idolo fatto di metallo? Non capisco. Pensavano che l’oggetto rappresentasse uno spirito che poteva aiutarli. «O Baal, ascoltaci». Volevano vedere qualcosa a cui poter pregare. Ma non avevano prove di un dio, e questo sembra estremamente improduttivo.

Metti questo a confronto con le scene di Apocalisse 4 e 5. L’apostolo Giovanni descrive la sua visione in cui ha visto la sala del trono del Dio che adoriamo. Le sue limitazioni umane gli impediscono di descrivere appieno la scena, ma fa un tentativo valoroso.

Rispetto ad alcune altre parti di Apocalisse, questi capitoli non sono ricchi di azione. Sembrano non far parte di una narrativa che ci sta portando da qualche parte. Ma sono un assaggio importantissimo della realtà di come sia trovarsi fisicamente alla presenza di Dio. Dobbiamo guardare attentamente l’immagine che Dio rivela di sé stesso e di suo Figlio Gesù nel santuario dove opera la Deità.

Immagina i momenti descritti in Atti 1:9–11. Gesù fu sollevato dal suolo e lasciò questa terra, salì in alto e tornò in cielo. Da Apocalisse 5:6 in poi, vediamo il posto dov’era andato Gesù dopo averci lasciato, fino ai dettagli di dove si trova e chi è con lui.

Tra le cose a cui fare attenzione in questi capitoli, vorrai scoprire chi sono gli «anziani» seduti sui troni intorno al trono di Dio. E chi sono le quattro creature viventi? Perché sono sempre alla presenza di Dio? Lodano Dio costantemente. Perché lo fanno? Cosa significano le loro lodi? E cos’è quell’arcobaleno smeraldo? Nel capitolo 5, leggiamo del libro che nessuno può aprire, e chi riesce ad aprirlo. Cos’è il libro? Scopri perché ha sette sigilli, e cosa succede quando il Figlio di Dio lo apre.

Come ci dicono i versetti di apertura del libro degli Ebrei, Dio ci ha parlato tempo fa attraverso i profeti. Ma Apocalisse 4 e 5 mostrano più che un messaggio. Sono la cosa più vicina che abbiamo a un video di come appaiono Dio e Gesù e di cosa stanno facendo. Vediamo la Deità che lavora per noi, e perché merita la nostra adorazione.

Domenica

EVIDENZA

E la gloria va a…

di Chelsy Tyler, Westminster, Maryland, USA

Apocalisse 4:4

Apocalisse 1–3 potrebbe sembrare relativamente chiaro. Ma una volta arrivati al capitolo 4, potrebbe saltare alla mente la parola «bizzarro». Un Essere come diaspro e sardonico, ventiquattro anziani seduti sui troni circostanti, quattro creature viventi coperte di occhi.

Ciò che mi affascina di più in questo capitolo bizzarro sono i ventiquattro anziani, strano in quanto sembrano normali paragonati agli altri personaggi più insoliti (Apocalisse 4:4). Nessuna somiglianza a gioielli preziosi, nessuna caratteristica chimerica, niente campo visivo di 360°. Solo vesti bianche, corone d’oro e ventiquattro troni. Chi sono questi anziani? Cosa rappresentano? Qual è il loro scopo?

Non c’è indicazione nella Scrittura o nella tradizione ebraica di angeli che prendono il titolo di anziano. Ma entrambe le fonti si riferiscono a uomini come anziani. Questi anziani sono anche seduti su dei troni, che suggerisce la condivisione del trono di Dio, mentre gli angeli di solito sono descritti come in piedi alla presenza di Dio. Le vesti bianche e le corone della vittoria degli anziani sono caratteristiche dei santi vittoriosi (cfr. Apocalisse 3:4, 5; Giacomo 1:12). Tutti questi indizi implicano che i ventiquattro anziani non siano angeli ma esseri umani. Gli anziani, quindi, simbolizzano l’umanità, ovvero quelli che hanno incontrato la salvezza.

Anche il numero degli anziani è simbolico. Dodici spesso è usato per rappresentare la completezza. Le dodici tribù d’Israele simbolizzano il popolo di Dio nell’Antico Testamento, i dodici apostoli simbolizzano il popolo di Dio nel Nuovo. E nella Nuova Gerusalemme, ci sono dodici porte per ognuna delle dodici tribù d’Israele e dodici fondamenta per ognuno dei dodici apostoli (Apocalisse 21:12–14).

Con le quattro creature viventi e l’esercito celeste, i ventiquattro anziani prendono parte all’adorazione di Dio. Gettano le loro corone della vittoria ai suoi piedi, riconoscendo che la loro vittoria spirituale era dovuta completamente a Dio. Lodano il Padre come l’unico degno di lode come Creatore di tutte le cose. E nel capitolo 5, la loro lode si estende a Gesù come l’unico degno di aprire il libro in quanto Salvatore dell’umanità.

I ventiquattro anziani ci ricordano del nostro scopo supremo come esseri umani: di portare gloria al nostro Creatore e Redentore (Apocalisse 14:7). Quanto di quello che facciamo porta gloria a Colui che ci ha creato e che ha dato la sua vita per noi? Pensa a chi è veramente Dio per te, e lascia che ti porti in ginocchio in adorazione, dandogli tutta la gloria.

Rispondi

  1. Quali aspetti della tua vita portano più gloria a te che a Dio?
  2. Come puoi dare gloria a Dio come tuo Creatore e Redentore?

Lunedì

LOGOS

Il Cristo che comunica

di Jordan Wagner, Chattanooga, Tennessee, USA

Apocalisse 2:1

«I nomi delle sette chiese rappresentano i differenti periodi della chiesa nell’èra cristiana. Il numero sette indica completezza e mostra che i messaggi si estendono alla fine del mondo, mentre i simboli usati rivelano la condizione della chiesa nei differenti periodi della storia umana.

Cristo è descritto come Uno che cammina in mezzo ai candelabri d’oro. Questa immagine presenta la sua relazione con le chiese. Egli è in costante comunione con il suo popolo. Conosce la loro vera condizione. Osserva le loro azioni, la loro pietà, la loro devozione. Egli è il Sommo Sacerdote e il Mediatore nel santuario celeste, tuttavia è presentato come uno che cammina avanti e indietro in mezzo alle sue chiese sulla terra. Con attenzione e instancabile vigilanza, Egli controlla che le sentinelle facciano il loro dovere avvertendo la gente del pericolo incombente. Se i candelabri fossero lasciati alla sola cura umana, le vacillanti fiammelle si affievolirebbero e morirebbero. Ma Cristo è il vero guardiano nella casa di Dio, il vero custode del tempio. La sua continua cura e la sua grazia sostenitrice sono la sorgente della vita e della verità che illumina la mente umana.

Cristo è presentato come Uno che tiene sette stelle nella sua mano destra. Questo ci assicura del fatto che nessuna chiesa fedele al suo mandato dovrà temere di essere distrutta, perché neppure una stella che ha la protezione dell’Onnipotente potrà essere strappata dalla mano di Cristo.

“Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra”. Apocalisse 2:1 (Luzzi). Queste parole sono rivolte ai conduttori della chiesa, ai quali Dio ha affidato pesanti responsabilità. I ministri di Dio dovrebbero rivelare, con il loro esempio di servizio, l’amore di Cristo. Le stelle del cielo sono poste sotto il suo controllo. Lui le fa brillare, guida e dirige i loro movimenti. Se non lo facesse, la loro luminosità degraderebbe fino a scomparire. I suoi ministri si trovano in questa stessa condizione. Essi non sono che strumenti nelle sue mani; e tutto il bene che compiono è compiuto per mezzo della sua potenza. La sua luce deve splendere attraverso il loro servizio. Il Salvatore è l’origine di ogni loro successo. Se essi guarderanno a Gesù come Egli stesso guardò al Padre, saranno resi capaci di portare a termine la sua opera. Se accetteranno di dipendere da Dio, Egli farà di loro dei canali che riflettono la sua gloria nel mondo».[1]

Rispondi

  1. Non possiamo vedere Gesù Cristo faccia a faccia, ma crediamo che Cristo comunichi con i suoi credenti oggi. Come lo spiegheresti a un amico che non è credente?
  2. Il tuo cammino spirituale oggi, a quale delle chiese di Apocalisse assomiglia di più? Hai bisogno di cambiare? Cosa puoi fare per cambiare il sentiero che stai percorrendo?

[1] Ellen G. White, Gli uomini che vinsero un impero, pp. 367-368

Martedì

TESTIMONIANZA

«Il salvatore di Dunkerque»

di Catherine Robinson, Silver Spring, Maryland, USA

Apocalisse 5:6

«O, se tutti potessero vedere il nostro amato salvatore per come è, un salvatore. Lasciate che la sua mano scosti da parte il velo che nasconde la sua gloria dai nostri occhi. Lo mostra nel suo luogo eccelso e santo. Cosa vediamo? Il nostro salvatore, non in una posizione di silenzio e inattività. Egli è circondato da intelligenze celesti, cherubini e serafini, miriadi di miriadi di angeli».

«Tutti questi esseri celesti hanno un obiettivo sopra ogni altro, a cui sono profondamente interessati: la chiesa di Dio in un mondo di corruzione. Tutti questi eserciti sono al servizio del Principe del cielo, esaltando l’Agnello di Dio, che ha tolto i peccati del mondo. Stanno lavorando per Cristo sotto il suo mandato, per salvare fino all’ultimo tutti quelli che volgono lo sguardo verso di lui e che credono in lui. Queste intelligenze celesti stanno accelerando nella loro missione, facendo per Cristo ciò che Erode e Pilato fecero contro di lui. Si uniscono per sostenere l’onore e la gloria di Dio. Sono uniti in un’alleanza santa, una grande e sublime unità d’intenti, di mostrare a tutti la potenza, la compassione, l’amore e la gloria del salvatore crocifisso e risorto».[1]

Il tempo si stava esaurendo. Le truppe alleate erano bloccate sulle spiagge di Dunkerque, in Francia, e le truppe tedesche si stavano avvicinando. Da una vasta rete di tunnel segreti sotto le mura medievali del castello di Dover, il viceammiraglio Bertram Ramsay e il suo personale lavorarono giorno e notte nel disperato tentativo di salvare le truppe prima che fosse troppo tardi. In soli dieci giorni, con risorse limitate, l’ammiraglio Ramsay riuscì a fare l’impossibile, organizzando l’evacuazione di più di 338.000 unità delle truppe alleate con una flotta organizzata in fretta e furia di centinaia di pescherecci, yacht, imbarcazioni di salvataggio e altre piccole imbarcazioni.

A volte può sembrare che Dio abbia lasciato questo mondo abbandonato a sé stesso, e che il diavolo stia per vincere. Ma dietro le quinte, Gesù sta lavorando senza tregua nella più grande missione di salvataggio nella storia dell’universo. Tutte le risorse del cielo sono concentrate su una cosa: il popolo di Dio. Non c’è da stupirsi che gli angeli possano solo dire a gran voce, «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode»! (Apocalisse 5:12)

Rispondi

  1. In che modo il santuario terreno ci aiuta a capire ciò che Gesù sta facendo per noi ora?
  2. In che modo la consapevolezza di ciò che Gesù sta facendo nel santuario celeste ha un effetto sulla nostra vita quotidiana?

[1] SDA Bible Commentary, Vol. 7, p. 967–968.

Mercoledì

COME FARE

Conferma per proclamazione

di Kim Machado, Columbia, Maryland, USA

Apocalisse 4:11; 5:13

Non meritiamo di sentire la voce di Dio. Essere il suo poggiapiedi in cielo per l’eternità è più di quello che ci meriteremmo; eppure, egli ha in serbo per noi un paradiso e gioie oltre la nostra comprensione; un tesoro incorruttibile (1 Pietro 1:3–5).

Le creature viventi che circondano il trono del Padre annunciano che egli è santo e degno di ricevere gloria (Apocalisse 4:11). Dopo che l’Agnello immolato apre il libro, tutte le creature annunciano che il Padre e l’Agnello ricevono onore e gloria per sempre (Apocalisse 5:13). Sono idonei a essere testimoni perché dimorano con Dio e l’Agnello.

Anche noi annunceremo che Dio e il nostro salvatore sono santi e degni di ricevere gloria e onore quando dimoreremo con lui. Questa proclamazione conferma il suo carattere ai mondi, perché è stata diffusa una bugia dal nemico. Questa bugia è sussurrata dall’avversario, e anche se si manifesta in molti modi, è semplicemente una sola bugia: non ci si può fidare di Dio. Quando annunciamo che Dio è santo, buono e degno di lode, confermiamo il suo carattere facendo avvizzire l’autenticità della bugia del nemico.

Come possiamo confermare il suo carattere in modo più efficace e dire al mondo che ci si può fidare di lui?

Passa del tempo con Dio così che il suo carattere passi un po’ a te. Hai mai notato che quando passi molto tempo con un amico tendi ad adottare i suoi modi e frasi comuni che usa di frequente? Lo stesso succederà quando trovi la tua gioia nella presenza di Dio.

Prendi l’abitudine di permettere a Dio di essere il tuo primo consigliere in tutte le cose. Dallo scegliere il tuo abbigliamento allo scegliere un coniuge, chiedere il consiglio di Dio e chiedergli di avere il pieno controllo della tua vita ti metterà in moto per testimoniare della sua santità. Egli non tratterrà mai niente di buono da te (Salmi 84:11, 12) quindi testimonierai in prima persona come egli sceglie solo il meglio del meglio per te.

Loda Dio anche quando i tuoi piani non vanno a buon fine. Quando Dio chiude una porta, potremmo mettere in dubbio le sue intenzioni per noi. Questo è il punto in cui il nemico tende a sussurrare che Dio non è chi dice di essere; che non ci si può fidare di lui. Ringrazialo quando i piani crollano. Potrebbe averti appena salvato da un dolore ingiustificato.

Rispondi

  1. È possibile trovare la propria gioia nel Signore e nella sua santità mentre cerchiamo ancora le cose di questo mondo? Perché?
  2. Quali pensi siano i benefici di scoprire gradualmente il carattere di Dio?

Giovedì

OPINIONE

La meraviglia di tutto

di Juliana Baioni, Rockville, Maryland, USA

Apocalisse 4:1–11

«Ricorda che la vita non si misura dal numero di respiri che fai, ma dai momenti che ti tolgono il respiro!» Questa citazione, che è stata attribuita a molti autori, mi tocca profondamente il cuore. Quei momenti, momenti di stupore, meraviglia e gioia esilarante, sono esperienze che spesso ci colgono di sorpresa e fanno un segno permanente nei nostri ricordi.

Viaggiare è un bel modo per esplorare il mondo e le persone, e spesso mi ha lasciato in preda alla meraviglia. Sono stata in grandi auditorium, cattedrali, musei, edifici governativi e strutture eclettiche in diversi paesi. Nel mondo naturale, montagne e cascate, in particolare, attirano la mia attenzione. Anche le persone e le culture mi affascinano, e spesso non vedo l’ora di interagire con loro e imparare di più.

C’è davvero tanta bellezza in questo mondo. Eppure, ho imparato che è solo un assaggio della vera bellezza dell’universo.

Quando penso alla sala del trono di Dio come descritta in Apocalisse 4, mi trovo davvero senza parole. Non c’è niente su questa terra, naturale o creato dall’uomo, che sia paragonabile alla maestà, gloria e meraviglia di questo spazio grandioso da qualche parte nell’universo.

Un trono di pietre preziose, un arcobaleno smeraldo, individui con vestiti sontuosi, creature incredibili, musica celestiale e ovviamente, la straordinaria presenza di Dio il Padre.

Questo Padre, pieno di potenza e grazia, ha dimostrato attraverso la sua Parola che ci considera, noi esseri umani, la sua creazione più grande. Dio ci ama e ha fatto tutto ciò che era in suo potere per riportare a sé la sua preziosa creazione dando all’umanità suo Figlio, Gesù.

Grazie a Gesù, al suo sacrificio e alla sua vittoria, io e tutti quelli che lo reclamano come Signore, riceviamo la garanzia che un giorno potremo unirci a lui e al Padre in cielo. Vedremo la natura come la intendeva davvero Dio, ed esploreremo l’universo in modi che non possiamo neanche immaginarci.

Più importante di tutto, saremo in una relazione d’amore eterna con il nostro creatore, redentore e amico. Quando mi siedo e penso a tutto questo e a ciò che significa, mi toglie semplicemente il respiro.

Venerdì

ESPLORAZIONE

Il ritorno del re

di Kim Peckham, Lincoln, Nebraska, USA

Apocalisse 5:8–14

CONCLUSIONE

Il trionfo di Gesù sul peccato merita una celebrazione. Il cielo risuona con i canti di vittoria dopo una lunga guerra pesante. Quando Gesù prende il suo posto nella sala del trono celeste, è il lieto fine di ogni film in un colpo solo. Ora il buono ha avuto la meglio, l’amore vince e tutti vivranno per sempre felici e contenti.

PROVA A

  • Trovare nella tua libreria musicale la canzone che pensi assomigli di più al tipo di inno trionfante che accompagnerebbe le scene di Apocalisse 5.
  • Organizzare una celebrazione per un amico o familiare che ha perseverato per raggiungere un obiettivo. Potrebbe essere un diploma, l’aver completato un libro o l’anniversario della creazione di un’attività.
  • Comporre una poesia o un canto di lode basato su Apocalisse 5. Includi una lode per qualcosa di specifico che Dio ha fatto nella tua vita.
  • Studiare per trovare il motivo per cui le creature in Apocalisse 5 hanno così tante ali e così tanti occhi.
  • Intervistare i tuoi amici o familiari più anziani sulle celebrazioni più memorabili della loro vita.
  • Creare un biglietto d’auguri per ringraziare e onorare una persona che ha fatto qualcosa di nobile per te e merita le tue lodi.
  • Trovare un video su internet di una grande cerimonia; forse un’inaugurazione, un’incoronazione o un matrimonio regale. Cosa pensi che la cerimonia abbia in comune con la celebrazione dell’Agnello?

CONSULTA

Esodo 15:1–21; Isaia 6; Ezechiele 1.

Ellen G. White, Il gran conflitto, pp. 673–678 [574-579]; Heaven, capitolo 19, «The Music of Heaven».

Elizabeth Talbot, Jesus 101: Revelation the Fifth Gospel.

Kay Rizzo, On Wings of Praise: How I Found Real Joy in a Personal Friendship With God.

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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