SdS CQ (College Quarterly) Secondo Trimestre 2019 – 01

Lezione 1

30 marzo-5 aprile

I ritmi della vita

«Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo»

(Ecclesiaste 3:1)

Sabato

INTRODUZIONE

Chi è con te quando conta di più?

di Angelique Francois, New Jersey, USA

Giosuè 24:15; Efesini 4:2; Giacomo 5:16

Vivo in una parte del mondo che attraversa quattro stagioni. Eppure in molti anni, due mesi dopo l’inizio della primavera secondo il calendario, i residenti del New Jersey possono trovarsi ancora ad aspettare i venti caldi della primavera che scacciano il gelo dell’inverno. Come le stagioni vanno dalla primavera all’estate, all’autunno e poi all’inverno, lo stesso vale per la vita. Anche la vita ha il suo ciclo. Attraversiamo periodi di felicità e gioia, e sfortunatamente periodi di preoccupazione e tristezza.

Come le stagioni, a volte ci troviamo in una fase della vita più lunga di quanto vorremmo, e desideriamo giorni più felici. Ma le speranze non sono perdute! Grazie a Dio e alla sua Parola eterna, abbiamo sempre speranza. Anche se l’inverno persiste, possiamo avere la speranza che il caldo arriverà. Ma cosa facciamo quando affrontiamo l’inverno della vita senza segni evidenti di rinascita?

Dio nella sua infinita saggezza e amore incommensurabile ha fatto sì che non affrontiamo questi periodi da soli; abbiamo una famiglia con cui attraversare i diversi cicli della vita.

Chiudi gli occhi e pensa per un momento ad alcuni dei momenti più forti della tua vita. Momenti in cui eri estremamente felice; forse il giorno in cui hai raggiunto un obiettivo importante. Pensa ad alcuni periodi che non erano così belli, periodi di tristezza e ansia. Ora pensa alle persone alle quali ti sei rivolto che ti hanno sostenuto e hanno pregato per te o hanno gioito con te. Per la maggior parte di noi, quelle persone erano membri della nostra famiglia. Qualsiasi cosa possiamo attraversare, che siano i momenti migliori o i peggiori della vita, Dio ha fatto sì che possiamo affrontare quei periodi come famiglia. Dopo aver prima cercato Dio, possiamo rivolgerci ai nostri cari per aiutarci a gestire lo stress della vita.

La Bibbia ci incoraggia ad aprire il nostro cuore in preghiera gli uni per gli altri (Giacomo 5:16) e sopportarci gli uni gli altri esprimendo amore e dolcezza (Efesini 4:2).

Un giorno questi cicli della vita finiranno. Abbia risposta il nostro obiettivo e la nostra preghiera che quel giorno ci incontreremo al fianco del Salvatore insieme a quelli con cui abbiamo attraversato i cicli della vita. Che tutti noi, con la speranza di riuscire ad arrivare nel regno di Dio con tutti i nostri cari, possiamo vivere una vita che annuncia, «quanto a me e alla casa mia, serviremo il Signore» (Giosuè 24:15), indipendentemente da quali stagioni della vita possiamo affrontare.

Domenica

LOGOS

Come una storia che è raccontata

di Alnela McLeod, Newark, New Jersey, USA

Genesi 8:22; 15:15; Giudici. 8:32; 13:24–14:2; Salmi 71:5; 90:10–12; Proverbi 5:18; Ecclesiaste 3:1–8; Geremia 9:23, 24; Giacomo 1:5

Scenario (Genesi 1; 8:22; Ecclesiaste 3:1–8)

Fin dalla prima nota suonata e la prima parola pronunciata, la terra ha continuato a ruotare sul proprio asse come aveva promesso Dio (Genesi 8:22). Il mondo gira, le stagioni si susseguono secondo il loro ciclo stabilito e così anche le esperienze della famiglia umana. Gli alti e bassi della vita sono stati riassunti giustamente da re Salomone come stagioni: «Per ogni cosa c’è la sua stagione c’è un tempo per ogni situazione sotto il cielo» (Ecclesiaste 3:1, ND). Tutto accade secondo il tempo di Dio, ma ovviamente, abbiamo un ruolo da svolgere nelle molte scelte che siamo chiamati a fare nel ciclo della nostra vita.

Il tema (Genesi 21:8)

Nessuno di noi può dire precisamente che siamo «chi» o «dove» siamo oggi solo per merito nostro. Ognuno di noi è stato toccato, positivamente o negativamente, da persone che hanno aiutato a formare la struttura della nostra vita. La crescita di una famiglia è punteggiata di motivi di celebrazione (cfr. Genesi 21:8). Ha anche periodi di tensione e caos, che aiutano a favorire la crescita e determinano la direzione che ogni membro della famiglia prenderà nella vita.

In un modo interessante, le relazioni che creiamo all’interno della nostra famiglia continuano a svolgere un ruolo nella nostra vita, e la massima relazione che possiamo creare con il nostro Creatore colora le nostre decisioni. La famiglia è una forza da non sottovalutare, e la Bibbia è ricolma di esempi della forza delle famiglie nel nostro mondo per il bene o per il male. Le scelte individuali hanno molto a che fare con il risultato della storia di ogni persona, ma la forte influenza che una famiglia ha sulla formazione della generazione successiva è chiara.

Lo sviluppo del carattere (Giudici 13:24–14:2)

Uno studio molto interessante sullo sviluppo del carattere si trova nella vita di Sansone. Gli ultimi due versetti del capitolo tredici e i primi due del capitolo quattordici del libro dei Giudici danno un riassunto conciso del racconto della sua vita. Ma leggendo solo questi versetti vengono tralasciate le molte lezioni da imparare dagli eventi che riguardano la sua concezione e quelli che portarono alla sua fine.

La nascita di Sansone, come una manciata di altri nella storia della Bibbia, fu preannunciata. Il messaggero celeste che portò buone notizie e istruzioni precise ai genitori di Sansone instillò anche in loro un timore reverenziale profondo. Possiamo evincere che si mantennero sulla retta via dato che Sansone raccolse fisicamente i benefici promessi della loro ubbidienza rigorosa.

Chiaramente, però, successero molte cose tra la nascita di Sansone e il suo desiderio di avere una moglie. Le sue scelte di una compagna di vita sono piuttosto indicative dei principi che aveva cari e la relazione che aveva con il Dio dei suoi padri. Anche quando i suoi genitori cercarono di dissuaderlo dalla sua prima scelta, il giovane insistette che il suo desiderio fosse rispettato. Nella ricerca di ciò che considerava felicità, derivarono calamità e caos, e anche se la vicenda completa avrebbe potuto essere diversa, il piano di Dio di liberare Israele dai loro conquistatori fu compiuto comunque.

Epilogo (Genesi 15:15; Giudici 8:32; Salmi 71:5; 90:10–12; Proverbi 5:18; Geremia 9:23, 24; Giacomo 1:5)

Per la maggior parte dei giovani che conosco, morire a una buona età avanzata sembra piuttosto distante. La ricerca di gioia attuale o felicità percepita sembra essere all’ordine del giorno, e la conclusione delle nostre brevi vite è una questione a cui si pensa poco. Il saggio consiglio della Scrittura, però, ci implora di fermarci abbastanza a lungo da considerare la conclusione della questione. In Geremia 9:23, 24 vediamo che la vera gioia e la felicità sincera dovrebbero sgorgare dalla nostra relazione con il nostro Padre celeste. Potremmo esultare per la forza, saggezza e ricchezze, ma queste durano solo un tempo limitato e presto passeranno. L’unico traguardo che durerà sia in questa vita sia in quella a venire è il legame che formiamo con Dio.

Se facciamo di Dio la nostra speranza e fiducia fin dalla gioventù, non saremo delusi alla fine. Ogni promessa che ha scritto è a nostra disposizione: «”Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il Signore, “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò”» (Geremia 29:11, 12). «Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data» (Giacomo 1:5).

«Finiamo i nostri anni come un soffio», ma quel soffio può avere un effetto a catena positivo, un filo contagioso di grandi avventure e un lieto fine, se «[acquistiamo] un cuore saggio» (Salmi 90:9, 12). Non importa in quale direzione scegliamo di andare, la storia della nostra vita sarà letta e avrà un influsso sugli altri. Decidiamo di vivere una vita che possa essere considerata benedetta, e raccontata con gioia.

Rispondi

  1. Cosa consideri essere una vita piena, o una vita vissuta bene?
  2. Come possiamo mantenere Dio al centro della nostra vita mentre attraversiamo le molte stagioni della vita?

Lunedì

TESTIMONIANZA

Un tempo per nascere, un tempo per morire

di Lyndon Prince, Newark, New Jersey, USA

Ecclesiaste 3:2

Recentemente ho partecipato al funerale particolarmente triste di un membro della mia famiglia, e questo mi ha fatto riflettere sul significato della vita. Mi sono fatto questa domanda: «Se finiamo tutti per morire, qual è lo scopo di vivere?»

Fa parte della natura umana tentare di controllare le nostre circostanze. Passiamo molte ore pianificando il modo in cui la nostra vita dovrebbe andare. Ma nessuno sa quando la morte busserà alla propria porta, anche se siamo consapevoli del fatto che la morte sia inevitabile. Ciò nonostante, nella nostra vita ci sono stagioni prefissate da Dio. Prima della nostra nascita, Dio ha stabilito il tempo della nostra nascita, ed è lui che determina quando lasceremo la terra.

Da tempo immemore Dio ci conosce, da ancora prima di formare ognuno di noi nel grembo di nostra madre, e ci ha riservato uno scopo prefissato in un tempo particolare (Geremia 1:5). Quindi cosa dobbiamo fare con il nostro breve tempo sulla terra, ci potremmo chiedere?

«I membri della chiesa di Dio devono essere zelanti in opere buone, alieni da ambizioni mondane, imitatori di Colui che li ha mandati a fare del bene. Essi devono assistere quelli che sono nel bisogno, con il cuore pieno di simpatia e di compassione, e devono far conoscere ai peccatori l’amore del Salvatore. Questo lavoro necessita di sforzi costanti ma porta ricche ricompense. Coloro che si consacreranno con sincerità di cuore spingeranno delle persone a seguire Gesù, perché l’influsso esercitato da quelli che vivono adempiendo il compito che Cristo ha dato loro, è irresistibile».[1]

«Il piano di Dio per i bambini che crescono nella nostra famiglia è più vasto, più saggio e più nobile di quanto la nostra intelligenza limitata possa concepire».[2] Dio ha un piano meraviglioso per la nostra vita, e anche se i nostri giorni sono limitati, egli promette che il suo piano ci darà speranza, un futuro e una fine prevista (Geremia 29:11). Il piano meraviglioso di Dio per la nostra vita è che abbandoniamo costantemente i desideri peccaminosi della nostra carne e riflettiamo la sua immagine. Ci dice, «Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi» (Efesini 5:15,16). Una volta che viviamo una vita appagante, possiamo andare in questo mondo per fare ciò che Dio ci ha chiamato a fare: dire agli altri del suo grande amore e del suo ritorno come Re dei re.

Rispondi

  1. Come descriveresti la stagione della vita in cui ti trovi ora?
  2. Dio ti ha già rivelato il suo piano per te durante questo tempo?

[1] Ellen G. White, Gli uomini che vinsero un impero, p. 69.

[2] Ellen G. White, La famiglia cristiana, p.196.

Martedì

EVIDENZA

Il ciclo delle stagioni

di Lesanndra Morton, Newark, New Jersey, USA

Salmi 90:10; Ecclesiaste 3:2; Isaia 61:3

La nostra vita è molto breve. La vita umana media è di settant’anni, e la Parola dice, «per i più forti, a ottant’anni» (Salmi 90:10). Le stagioni della terra forniscono un’immagine salvifica della vita. Durante l’inverno, il terreno è indurito. I pipistrelli, gli orsi, le puzzole e perfino le api si ibernano, e gli alberi perdono il fogliame mentre le loro radici sono preservate sotto il terreno.

L’inverno è la stagione più buia, perché le notti sono più lunghe e i giorni diventano più brevi. In primavera, gli animali si risvegliano dal loro sonno o tornano dalla migrazione in climi più caldi, spesso con i nuovi nati. La vegetazione dormiente si risveglia in una magnifica gamma di colori. L’estate porta giorni più lunghi e notti più brevi. L’autunno è la preparazione per l’inverno con le notti che si allungano di nuovo. Poi la vegetazione cade a terra come segno della vita vivace che scompare. La terra è spoglia e desolata. E il ciclo inizia di nuovo.

Questo è il ciclo della vita e della morte. Salomone lo disse perfettamente in Ecclesiaste 3:2, dove dice che c’è «un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato». Dio promette vita invece di morte e «un diadema invece di cenere» in Isaia 61:3 per tutti quelli che confidano e credono nelle sue promesse di salvezza. Ma per quelli che rifiutano la promessa di salvezza di Dio, Malachia 4:3 dice che saranno cenere sotto la pianta dei piedi dei giusti.

La storia di Sara e Abraamo mostra che Dio ha la supremazia su morte, vita e tempo. Sara e Abraamo non avevano figli finché Dio non li visitò nei campi di Mamre, quando Dio promise loro un figlio. Sara, che aveva novant’anni, era sterile e aveva superato l’età fertile. Ma la promessa di Dio si dimostrò vera perché i nostri tempi e la nostra vita sono nelle sue mani.

Come gli alberi dell’inverno che sono ravvivati in primavera, Dio preservò la vita che aveva piantato in Sara in modo che la sua promessa salvifica fatta ad Abraamo fosse realizzata. Gli obiettivi di Dio si realizzano attraverso le promesse che fa. Niente è troppo difficile per Dio. Al tempo stabilito, la promessa si realizza. Quando ci aggrappiamo alle promesse di Dio noi, come Sara e Abraamo, abbiamo la certezza di sapere che non c’è niente da temere. Abbiamo pace quando il nostro amore e la nostra fiducia sono riposti nella parola di Dio (Salmi 71:5).

Rispondi

  1. Quali sono alcune promesse bibliche alle quali ti puoi aggrappare per avere speranza e fiducia in Cristo?
  2. In che modo la natura rivela il piano della salvezza di Dio?

Mercoledì

COME FARE

Lasciare il nido

di Jascinda Butts, Union, New Jersey, USA

Salmi 71:5; Ecclesiaste 3:2; Atti 9:1–22

Quindi hai costruito la tua famiglia sul modello delle linee guida di Dio, ma è tempo per un altro cambiamento. Ora i tuoi figli sono pronti a lasciare la casa. Sono pronti ad andare e affrontare il mondo da soli?

Molti tutori hanno paura di lasciare che i propri figli vadano nel mondo, ma la verità è che anche loro, a un certo punto, hanno dovuto lasciare la loro casa e viaggiare nel mondo. Per crescere come cristiani, dobbiamo attraversare prove ed edificare la fede in Dio. Dio ci permette di essere separati per un motivo. Dio ha un piano per ognuno di noi, per i nostri bambini (Salmi 71:5). La nostra missione potrebbe essere nella nostra città o dall’altra parte del mondo, ma porta tutto a un obiettivo, di diffondere il vangelo del nostro Signore.

Lasciare le comodità di casa potrebbe essere preoccupante, ma è un cambiamento necessario nella vita. Quando scriveva della famiglia, Ellen G. White diceva che un genitore ha la il potere di «plasmare il carattere dei suoi figli, per renderli degni della vita eterna»[1]. È compito del genitore costruire una famiglia degna agli occhi di Dio.

Questo non significa che noi o i nostri ragazzi non sbaglieremo nel vivere in questo mondo caduto. Perfino Saulo, che successivamente diventò un apostolo, un tempo perseguitava i cristiani. Dopo aver visto la verità del Signore, Saulo, che cambiò il suo nome in Paolo, partì per raccontare la Parola di Dio (Atti 9:1–22). Come umani non siamo perfetti e probabilmente ci sbaglieremo al nostro primo tentativo come Saulo, ma con Gesù nel nostro cuore, possiamo fare grandi cose. Le nostre famiglie dovrebbero essere come nidi d’amore, perdono e nutrimento; come il cuore di Dio è per noi.

Rispondi

  1. Quando è il momento giusto per lasciare che i figli facciano le proprie scelte?
  2. Come sai se sei chiamato a evangelizzare?
  3. Perché Dio permette ai nostri cari che sono cresciuti nella chiesa di essere sviati dal mondo?

[1] Ellen G. White, La famiglia cristiana, p. 168.

Giovedì

OPINIONE

Mi senti?

di Angel Fosuhene, Newark, New Jersey, USA

Giacomo 1:19, 20

Dio è capace di ogni emozione che proviamo, dato che siamo stati fatti a sua immagine. Quando Gesù camminava sulla terra, visse situazioni ed emozioni come quelle che affrontiamo oggi. La Scrittura ci dice che anche se Dio ha l’opportunità di sentire rabbia e di punirci su due piedi, non lo fa. Perché? Perché è «pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all’ira» (Giacomo 1:19). Sente non solo le parole che escono dalla nostra bocca, ma anche cosa dicono i nostri cuori.

Ascoltare non comprende solo quello che sentiamo fisicamente. Ci sono molti modi per ascoltare una persona, specialmente quando questa sente di non poter parlare. Quando permettiamo a noi stessi di cedere alla potenza di Dio, siamo in grado di sentire come egli ascolta le preoccupazioni delle persone che ci circondano in modo da poterci sostenere e sollevare l’un l’altro. L’ascolto crea un senso più profondo di comprensione per noi, perché così facendo ci viene presentata l’opportunità di confermare costantemente la nostra fede.

Possiamo dire con coraggio che apparteniamo a Cristo senza dover pronunciare una singola parola. È importante notare che essere «pronto ad ascoltare» precede sia l’essere «lento a parlare» che «lento all’ira». Ascoltare può essere una delle cose più difficili da fare per noi, perché quando ascoltiamo, ci stiamo essenzialmente ridimensionando all’opinione o all’esperienza di un’altra persona, a prescindere di come possiamo sentirci o reagire emotivamente. Stiamo mettendo da parte il nostro orgoglio. Quest’esperienza è cruciale nel nostro cammino con Dio perché ci stiamo permettendo di vedere il mondo e le persone nel modo in cui li ha visti Gesù quando camminava e parlava con noi. Non è facile, ma non è neanche impossibile. Questa garanzia può e dovrebbe essere qualcosa che influenza il ritmo della nostra vita quotidiana.

Vediamo la dimostrazione dell’amore di Dio per noi ogni giorno nel modo in cui ci ascolta sempre. Dio vuole che riveliamo il suo carattere come suoi servi seguendo gli stessi precetti. Attraverso l’ascolto amiamo le persone che ci circondano lasciando loro sapere che ci interessiamo a loro. L’atto di ascoltare ci permette di essere in sintonia con gli altri, specialmente quando Dio sa che vogliono avvicinarsi a lui. Se non siamo in grado di ascoltare un nostro compagno peccatore, come possiamo aspettarci di essere in grado di ascoltare pienamente Dio?

Rispondi

  1. Pensa alle relazioni che hai con i tuoi compagni più intimi e con gli sconosciuti. Quanto spesso li ascolti?
  2. La tua capacità di ascoltare cambia relativamente alla relazione che hai con un individuo?
  3. Mentre ascolti, stai pensando a una risposta o stai considerando quello che l’altra persona sta dicendo?

Venerdì

ESPLORAZIONE

La lo scopo delle stagioni

di Junghyuk Koo, Yeoju, Kyonggido, Corea del Sud

Ecclesiaste 3:1

CONCLUSIONE

La vita è temporanea, ha delle stagioni, degli stadi e dei capitoli. Per ognuno di quei periodi, ci sono delle verità che devono essere e possono essere imparate solo durante quel periodo. L’obiettivo di Dio è che attraversiamo ognuna di queste stagioni, dalla fresca novità della primavera e il glorioso calore dell’estate, alla bellezza evanescente dell’autunno e lo splendore silenzioso dell’inverno. Come in natura, così nella nostra vita, vediamo «per ogni cosa sotto il cielo» e viviamo il nostro momento in modo appagante con la capacità e la grazia che il Signore intendeva.

PROVA A

  • Disegnare gli stadi diversi della vita (infanzia, adolescenza, gioventù, eccetera) e renderti conto di quale verità importante bisogna imparare durante ogni periodo. Trova paralleli e sostegno nella Scrittura.
  • Immaginarti nella tua vecchiaia. Che aspetto hai? Quali valori saranno cambiati? Quali sono rimasti gli stessi? Com’è la tua famiglia? Perché?
  • Scrivere una riflessione sui primi stadi della vita ed evidenziare bei momenti che devono essere ricordati e momenti peggiori che potrebbero insegnare lezioni profonde.
  • Creare un collage di come il tuo nucleo familiare è passato di stadio in stadio e comunicare visualmente come Dio ha fatto da guida attraverso questa storia.
  • Scrivere una canzone che ricorda il passato ma acquisisce coraggio e speranza nella guida di Dio per il futuro.
  • Piantare in un giardino diverse piante che fioriscono o portano frutto in stagioni diverse.
  • Sederti con qualcuno e mettere in pratica una prova di ascolto. Ascolta il tuo compagno parlare senza interrompere per cinque minuti e dai dei segni non verbali di ascolto. Dopo fate a cambio, e poi discutete i pro e i contro.

CONSULTA

Esodo 4; Ecclesiaste 3; Giovanni 3; Tito 2.

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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