SdS CQ (College Quarterly) Terzo Trimestre 2017 – 11

Lezione 11

2 – 8 settembre

«Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri». (Galati 5:13)

Sabato 2 settembre

INTRODUZIONE

Libertà in senso più ampio

di Jacklin Achieng, Homa-Bay, Kenya

Galati 5:13

Nelson Mandela (Madiba) era un leader noto non solo in Sudafrica ma anche nel mondo intero. In una delle sue citazioni più famose, aveva detto: «Essere liberi non è semplicemente gettare da parte le proprie catene, ma vivere in un modo che rispetti e accresca la libertà degli altri».[1]

Libertà è una parola talmente delicata e così grande che molte persone la guardano in un senso più stretto, qualcosa di cui gode solo l’individuo. Storie di persone che hanno abusato della loro libertà per violare i diritti di altri, si ripetono sui media e nella nostra società. Storie simili mostrano fino a che punto alcune persone si spingono, nella loro libertà, solo per fare quello che vogliono.

Ciò nonostante, riesci a immaginare di vivere in un mondo in cui tutti sono liberi di fare qualunque cosa vogliano? Ovviamente questo metterebbe a repentaglio la libertà di altre persone. Sostanzialmente, la citazione di Mandela vuol dire che la libertà da sola non basta a creare una società giusta. Mentre ogni persona valorizza la libertà, questa deve venire con il rispetto e la responsabilità.

Come cristiani, abbiamo ottenuto la libertà attraverso Cristo, che ha preso il peso dei nostri peccati sul Calvario. Quando lo accettiamo come Salvatore, la nostra vita e il modo in cui guardiamo alle situazioni cambiano. Possiamo dichiarare l’unità con Cristo, nella quale egli ci libera dalle catene del peccato. Tuttavia, dobbiamo conoscere i nostri limiti, anche mentre esercitiamo la nostra libertà in Cristo. Dovremmo mangiare tutto quello che vogliamo solo perché siamo liberi? Dobbiamo indossare quello che vogliamo solo perché siamo liberi in Cristo? Dobbiamo fare qualunque cosa vogliamo solo perché siamo liberi? Questi sono solo alcuni esempi.

Ovviamente, la Bibbia è la nostra guida. Proprio come la chiesa in Galazia, alcuni possono ancora essere legati alle pratiche tradizionali di legalismo e licenziosità. Per esempio, alcuni potrebbero pensare che Dio li accetta soltanto perché ubbidiscono alla legge del sabato o perché seguono alcune credenze tipiche della chiesa. Molti potrebbero anche pensare che l’essere membri di chiesa permetta loro di essere liberi di fare qualunque cosa vogliano. Possono procedere e soddisfare se stessi come vogliono sotto l’egida di essere liberi in Cristo.

Ma secondo la Bibbia, le due versioni di libertà non hanno alcun significato per una persona che cammina veramente secondo l’esempio di Cristo. È in quest’ottica che Paolo scrisse ai membri di chiesa della Galazia, avvertendoli dei pericoli del legalismo. La nostra lezione di questa settimana si concentra su come possiamo mantenere la nostra vera libertà in Cristo camminando nello Spirito e servendoci l’un l’altro attraverso l’amore.

[1] Nelson Mandela, «A Selection of Quotes», NelsonMandela.org, su https://www.nelsonmandela.org/content/page/a-selection-of-nelson-mandela-quote al 24 maggio 2016

Domenica 3 settembre

LOGOS

Libertà in Cristo

di Seline Khavetsa, Nairobi, Kenya

Levitico 19:18; Romani 5:5; 6:6, 12, 14, 18; 8:14; 13:8; 1 Corinzi 6:20; Galati 3:10–13; 5:2–13.

Il prezzo della nostra libertà (1 Corinzi 6:20; Galati 3:13)

Abbiamo tutti cose preziose per le quali abbiamo pagato caramente e delle quali ci prendiamo sempre buona cura. Per esempio, il tuo smartphone è uno degli oggetti preziosi dell’era digitale; lo usi per la comunicazione a voce o scritta e per divertirti. Attraverso varie applicazioni, lo smartphone è un gadget multifunzione che ha un ruolo importante nella tua vita. Però pensa a come te lo sei procurato; forse hai messo da parte con fatica i soldi per poterlo avere, o comunque sai che chi te lo ha regalato ha pagato un certo prezzo; questo lo rende un oggetto speciale.

Come cristiani, siamo acquistati a un prezzo speciale: il sangue di Cristo. Quando Adamo ed Eva peccarono nel giardino dell’Eden, l’intera razza umana meritava la morte (Genesi 2:17). Ma Dio, con il suo infinito amore per l’umanità, offrì il suo unico figlio che ha preso su di sé la punizione del peccato e ha salvato la razza umana con la sua giustizia (Giovanni 3:16). Quella redenzione pone le basi della libertà cristiana.

Scrivendo ai cristiani della Galazia, Paolo offre consigli concreti: accettare Cristo nella nostra vita ci dà pace e libertà che non possiamo avere da altre fonti. Quindi, attraverso Cristo, possiamo rivendicare la proprietà del regno di Dio. In cambio, dovremmo glorificare Dio nel nostro corpo e nello spirito perché entrambi appartengono a lui (1 Corinzi 6:20).

La natura della libertà cristiana (Romani 6:6; Ebrei 2:14,15)

Quando permettiamo a Cristo di regnare, la nostra vita subisce una trasformazione speciale. Lo Spirito Santo ha la facoltà di portarci alla libertà che meritiamo come figli di Dio. La libertà in Cristo non dipende dall’appoggiarsi su una serie di norme per avere sostegno. Piuttosto, gode dell’abilità di accettare se stessi come una nuova creazione. Quando Cristo morì, allontanò i cristiani dalla potenza del peccato. Anche se il peccato esiste nel mondo dove viviamo, abbiamo la forza di resistere a esso perché Cristo ci ha liberati per diventare servitori della giustizia (Romani 6:18).

Paolo avvisa i cristiani della Galazia che da quando hanno accettato Cristo, ora sono una nuova creazione, un nuovo territorio dove il peccato non può dominare. Le leggi che governavano la loro vita precedente non hanno posto nella nuova vita. Ora sono sotto la grazia di Cristo, che porta la vera libertà. La Bibbia afferma che i figli di Dio condividono la carne e il sangue di Cristo, che permette loro di vincere la potenza del diavolo. La grazia di Cristo è sufficiente a liberare i cristiani dalla paura della morte, nella quale erano schiavi (Ebrei 2:14,15), e a portare la vera libertà.

Conseguenze del legalismo (Galati 5:2–12)

I legalisti in Galazia pensavano di poter vincere il favore di Dio con le opere. Alla fine, diventarono schiavi della legge, che secondo loro era la base della salvezza. Tuttavia, alcune leggi, come la circoncisione tra gli ebrei, non aveva posto nella vita di una persona riformata (Galati 5:6). Quelli che si attenevano a leggi del genere si trovarono in una schiavitù da cui non potevano uscire facilmente.

Accettando Gesù nella nostra vita, ci serve una fede che funziona con l’amore. Non possiamo ottenere la salvezza osservando una serie di regole; la salvezza viene da Dio attraverso l’accettazione di quello che Cristo ha fatto per noi sulla croce. Non possiamo comprarla con alcune opere che pensiamo faranno piacere a Dio. Per quei cristiani che pensano di poter guadagnare il favore di Dio osservando fedelmente la legge, è ora di rendersi conto che le opere della legge non hanno posto in una nuova creazione in Cristo. Il legalismo assicura che tu rimanga schiavo della legge. Essere una nuova creatura in Cristo ti permette di vivere la vera libertà in lui.

Libertà contro licenziosità (Romani 6:1, 2; Galati 5:13)

Nel rivolgersi alla chiesa cristiana in Galazia, Paolo è opposto al legalismo e alla licenziosità. Evidenzia la libertà (Galati 5:13), che provvede basi sufficienti ai cristiani perché esercitino l’amore fraterno e conducano una vita piena di Spirito. Però, mentre Paolo sottolinea la libertà tra cristiani, è convinto che la libertà in Cristo non porti alla decadenza morale. I cristiani liberati dal potere del peccato non dovrebbero ubbidire ai suoi desideri perversi (Romani 6:12). Paolo continua parlando delle qualità di una vita piena di Spirito (Galati 5:22,23).

La legge portata a compimento (Levitico 19:18; Romani 8:4; Galati 3:10, 12)

Attraverso la sua morte sulla croce e successiva risurrezione, Cristo infranse le catene della schiavitù che caratterizzavano la vita dei farisei e degli scribi. Riassunse la legge in un modo che è facile da capire: ama il tuo prossimo come te stesso (Giacomo 2:8). La legge è compiuta in quelli che glorificano Cristo nel loro corpo e nel loro cuore. Questo è possibile per fede, non seguendo la legge (Galati 3:11).

Rispondi

  1. Cosa vuol dire avere libertà in Cristo?
  2. Qual è la differenza tra la libertà in Cristo e la licenziosità?
  3. Quali sono i frutti della libertà cristiana?
  4. Come possono i cristiani uscire dal giogo del legalismo e della licenziosità?

Lunedì 4 settembre

TESTIMONIANZA

Comprendere la libertà in Cristo

di Rose Oguttu, Dagoretti, Nairobi, Kenya

Galati 3:13

Paolo sottolinea che chi si arrende a Cristo pienamente può vivere la libertà totale. Chi si affida alle opere della legge ha perso la fede e si è sottoposto alla schiavitù del legalismo.

«Ogni uomo che si rifiuta di accettare il Cristo vive sotto il dominio di un altro potere e non è pienamente libero. Può parlare di libertà, ma è soggetto alla peggiore forma di schiavitù. Non può percepire la bellezza della verità perché la sua mente è sotto il controllo di Satana. Si illude di esercitare il proprio giudizio, mentre in realtà ubbidisce alla volontà del principe delle tenebre. Il Cristo è venuto per liberare l’anima dalle catene della schiavitù del peccato. “Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi” (v. 36). “Perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte” (Romani 8:2)».[1]

Scrivendo alla chiesa della Galazia, Paolo avverte i suoi lettori di non usare la loro libertà in Cristo per l’esaltazione personale. Piuttosto, dovrebbero usarla per servirsi reciprocamente in amore fraterno. «La tendenza naturale dell’uomo è considerarsi superiore al proprio fratello, lavorare per sé e ricercare il posto più importante. Da ciò derivano sospetti e amarezze».[2]

Tuttavia, «Gesù, con la pienezza della sua grazia, vuole aiutare ogni uomo a liberarsi dai pensieri egoistici. Lo Spirito Santo rende più sensibili coloro che vogliono seguire l’esempio del loro Signore».[3]

La nostra libertà in Cristo dovrebbe dare la precedenza all’amore fraterno, che conferma il principio di «ama il tuo prossimo come te stesso» (Matteo 19:19). Vivere la vera libertà in Cristo viene con responsabilità e diligenza da parte dei cristiani. La storia del giovane ricco (Matteo 19:16–22) esiste per insegnarci cosa ci viene richiesto per ottenere la libertà in Cristo. «Gesù lo guardò attentamente, come se leggesse nella sua vita e indagasse nel suo animo. Provò simpatia per lui e desiderò concedergli quella pace, quella grazia e quella gioia che avrebbero potuto trasformare il suo carattere. Gli disse: “Una cosa ti manca; va’, vendi tutto ciò che hai, e dallo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”».[4]

«Il modo in cui Gesù trattò quel giovane ci offre una lezione. Dio ha stabilito la regola di condotta che ognuno dei suoi figli deve seguire. È la lezione di un’ubbidienza alla legge, completa e non formale, un’ubbidienza che penetra nella vita e si manifesta nel carattere. Dio ha posto un ideale morale davanti a tutti coloro che vogliono diventare sudditi del suo regno. Solo coloro che diventano collaboratori del Cristo e consacrano al Signore i loro beni e la loro persona, saranno riconosciuti come figli e figlie di Dio».[5]

[1] Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, pp. 352-353

[2] Ibid., p. 499

[3] Idem

[4] Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, p. 392

[5] Ibid., p. 394

Martedì 5 settembre

EVIDENZA

Come guadagniamo l’amore di Dio?

di George Otieno, Homa-Bay, Kenya

Galati 4:8, 9

I primi cristiani della Galazia presero due direzioni principali nella loro vita. Alcuni erano legalisti che pensavano di poter ottenere il favore di Dio attraverso la stretta osservanza delle leggi del patto e dei rituali del loro tempo. Altri scivolavano nell’anarchia, pensando di essere liberi di fare tutto quello che volevano. In entrambe le vie, i soggetti delle pratiche vivevano una forma di schiavitù opposta alla libertà cristiana.

Paolo, prima della sua conversione, era un rigido seguace delle leggi del patto. Perseguitava quelli che deviavano dalle leggi mosaiche (Atti 9:1, 2). Ma dopo la sua conversione, si rese conto che nessuna persona potrebbe raggiungere Dio semplicemente seguendo una serie di regole o leggi. Un tempo un legalista lui stesso, diventò l’informatore contro quella pratica, e avvertì la chiesa della Galazia di evitarla e abbracciare il vangelo della grazia mediante la fede, che è incarnata nella vita di Cristo.

Quando smettiamo di vivere nella schiavitù del legalismo, sostituiamo la pratica con «la buona notizia della disponibilità di uno scambio spirituale laddove la presenza dello Spirito di Dio dimora nello spirito di un uomo, permettendo che il carattere di Dio possa essere espresso nel suo comportamento per mezzo dello Spirito del Signore risorto Gesù».[1]

Dio non può amarci basandosi sul numero di regole che seguiamo. Quando cerchiamo di ottenere il suo favore con le opere o seguendo regole, siamo come schiavi o prigionieri, rinchiusi dietro le sbarre. Inoltre, la giustificazione non viene dall’osservare la legge, ma dalla fede (Galati 3:11). Dio ha dato il suo amore gratuitamente a chi sceglie di credere in lui (Giovanni 3:16). Se, per fede, accettiamo di credere in Cristo, possiamo vivere la libertà che Dio intende per noi.

La stretta aderenza alla legge o a una serie di regole è una pratica che soffoca la nostra fede, così non possiamo riconoscere l’attività di Dio nella nostra vita. Quando permettiamo il legalismo nella chiesa, esso ci incatena, ci lega alle regole, alle norme e ai rituali che non hanno spazio nella vera esperienza della libertà cristiana. Alla fine, restiamo sotto una schiavitù perpetua sforzandoci di accontentare Dio.

La vera libertà in Cristo viene dal conoscere la nostra posizione nella fede cristiana e dal nutrire quella fede per sviluppare una relazione personale con Dio. Quando ciò accade, non saremo incatenati alla roccia delle «buone azioni». Invece, ci arrenderemo a Dio in preghiera, sviluppando una relazione personale con Cristo attraverso lo Spirito Santo.

Rispondi

  1. Quali sono i pericoli del legalismo?
  2. Libertà in Cristo vuol dire che non ubbidiamo ai suoi comandamenti? Spiegalo.

[1] James A. Fowler, «Legalism», Christinyou.net, su http://www.christinyou.net/pages/legalism.html al 24 maggio 2016

Mercoledì 6 settembre

COME FARE

Passi verso la libertà in Cristo

di Esther Aoko, Nairobi, Kenya

Galati 5:1

Vivere la libertà in Cristo dovrebbe venire quando accetti Cristo come tuo personale Salvatore. Con la sua morte sulla croce, Cristo manifestò la vittoria sul peccato e sulla morte per tutti i cristiani che lo accettano nella loro vita. Ma come si fa a capire se hai la libertà che ti meriti come figlio di Dio? La confusione viene quando quelli che dicono di conoscere Cristo cominciano a ottenere libertà attraverso le opere. La lettera alla chiesa della Galazia è un avvertimento sia per la chiesa antica sia per quella presente.

Quando hai libertà in Cristo, hai un desiderio ardente di ubbidire, amare e conoscere Dio. È l’abilità di conoscere la verità su Dio com’è rivelata nelle Scritture. Quando vivi quella libertà, lo Spirito Santo ispirerà la tua comprensione della Parola di Dio e ti aiuterà a metterla in pratica nella tua vita. La libertà in Cristo non è una vita perfetta che potremmo ottenere seguendo regole e leggi e cercando di soddisfare Dio. Invece, la libertà in Cristo viene arrendendosi a Cristo nella fede, così che tu possa vivere la vita abbondante che Dio desidera per tutti i cristiani (Giovanni 10:10).

Lasciandosi andare al legalismo e alla licenziosità, accogliamo la superbia e l’arroganza e abbracciamo la presuntuosità. Era successo nella chiesa della Galazia, molti di loro trascuravano la libertà che avevano ottenuto attraverso Cristo. Pensavano di poter ottenere la salvezza solo osservando le leggi e le normative che caratterizzavano la loro vita prima che accettassero Cristo come Salvatore. Altri pensavano che la libertà che avevano ottenuto per mezzo di Cristo non avesse limiti e responsabilità.

Tali pratiche sono ancora comuni con molti cristiani oggi. Le pratiche ci riportano al giogo della schiavitù che Paolo aveva ripreso in Galazia. È nostro dovere come cristiani assicurarci di fare ciò che è necessario per farci vivere la libertà in Cristo. La vera libertà in Cristo è un processo rinnovabile in cui ci manteniamo in contatto costante con il cielo per raggiungere la nostra vittoria quotidiana contro Satana e il peccato. Ecco alcuni passi che puoi seguire per ottenere la vera libertà in Cristo:

  1. Sii sempre dalla parte vincente del conflitto. C’è una battaglia costante tra Dio e Satana. Tuttavia, Dio è onnipotente, e attraverso Cristo ha sconfitto Satana sulla croce. Quindi, non sei indifeso nella battaglia. Una volta che accetti Cristo come tuo personale Salvatore, sei nella posizione migliore per resistere agli attacchi del diavolo.
  2. Libera la tua mente da pensieri empi. Sia Dio che Satana competono per la tua mente. Riempi la tua mente con lo Spirito Santo, e sarai in grado di vincere le menzogne del nemico e di vivere la libertà totale.
  3. Avvicinati a Dio. Quando affronti tentazioni e difficoltà nella vita, impara a pregare e ad avvicinarti a Dio.

Rispondi

  1. Che altro puoi fare per assicurarti di ottenere la libertà in Cristo?
  2. Il diavolo è pieno di menzogne (Genesi 3:4). Come puoi resistere alle bugie per ottenere la libertà in Cristo?

Giovedì 7 settembre

OPINIONE

Ottenere la libertà nella legge

di Ruth Otieno, Homa-Bay, Kenya

Matteo 19:19

Nel mio studio personale dei dieci comandamenti, ho notato che nella sua applicazione ha aspetti sia orizzontali sia verticali. Per esempio, i primi quattro comandamenti (Esodo 20:1–11) proteggono la nostra relazione con Dio. Gli ultimi sei statuti controllano la nostra relazione con gli altri esseri umani. Mi sono anche resa conto che la mia libertà come cristiana dipende da come applico i comandamenti sia in senso verticale che in quello orizzontale.

Nel suo consiglio al giovane ricco (Matteo 19:16–22), Cristo gli indicò la giusta dose che serviva per ottenere la vita eterna. In molti casi, i giovani sono benedetti da energia e grinta, buona conoscenza, un buon lavoro e in alcuni casi molti soldi. Il giovane ricco probabilmente aveva tutto ciò, ma era ancora preoccupato della sua preparazione alla vita eterna. Se la libertà in Cristo potesse venire attraverso le ricchezze, la conoscenza o la gioventù, non avrebbe avuto ragione per avvicinarsi a Cristo per avere consiglio.

Ma voleva sapere quale fosse il suo dovere e come essere libero sulla terra in preparazione per la vita a venire. Secondo lui, aveva osservato la legge (v. 20). Ma sentiva ancora un vuoto che gli impediva di vivere la vera libertà in Cristo.

Come il giovane ricco in questa storia, a volte sento un vuoto nella mia vita che dovrebbe essere riempito per vivere la libertà in Cristo. Per il giovane ricco, Cristo lo sfidò a vendere tutti i suoi beni e donare i ricavi ai poveri. Poi avrebbe potuto iniziare il suo cammino con Gesù. Scontento di questo consiglio, andò via triste (v. 22).

Non è possibile vivere la libertà in Cristo se non ci sottomettiamo a Dio internamente e denunciamo Satana esternamente. La legge e i comandamenti hanno il ruolo di aiutarci a esaminare dettagliatamente la nostra vita e identificare dove abbiamo bisogno di aggiustare la nostra relazione con Dio o con le altre persone. Se prendiamo un impegno serio alla verità com’è rivelata nella Scrittura, la nostra comprensione della legge sarà diversa. Ci serviremo della legge non come legalisti per ottenere il favore di Dio, ma come un modo per ringraziare Dio e seguire i suoi requisiti come rivelati nelle Scritture.

È possibile vivere la libertà in Cristo restando ubbidienti alla legge di Dio. Mentre lo facciamo, i tesori celesti devono avere la precedenza sulle ricchezze terrene e la ricchezza materiale. Inoltre, dobbiamo permettere a Cristo di regnare sulla nostra vita. Questo vuol dire che «seguiamo diligentemente i suoi decreti, ci conformiamo completamente al suo esempio, e ci sottomettiamo con gioia al suo servizio, e con ubbidienza universale e retta osserviamo i suoi statuti e seguiamo le sue leggi».[1]

Rispondi

In che modo la legge di Dio è collegata alla libertà totale in Cristo?

[1] Matthew Henry’s Commentary, «Matteo19», Christianity.com, su http://www.christianity.com/bible/commentary.php?com=mh&b=40&c=19 al 24 maggio 2016

Venerdì 8 settembre

ESPLORAZIONE

Diventare liberi

di Tompaul Wheeler, Nashville, Tennessee, U.S.A.

Romani 13:8; 1 Corinzi 7:23; Galati 5:1–15

CONCLUSIONE

La nostra salvezza è gratuita; eppure è costata un prezzo incalcolabile al nostro Salvatore. La vita in Gesù equivale alla libertà; eppure, se sfruttiamo quella libertà per fare quello che desideriamo, ci rendiamo schiavi di nuovo. Come risolvere la tensione? Attraverso lo Spirito Santo; egli ci dà la forza di servire Dio e amare gli altri. Ci dà la forza di sfuggire alle catene del peccato e alla prigione autoimposta del perfezionismo. Quando sappiamo che niente che possiamo fare può guadagnarci o portarci via l’amore di Dio, abbiamo la forza di vivere per dare a Dio la gloria.

PROVA A

  • Disegnare un’immagine sul rompere le catene della schiavitù spirituale.
  • Esaminare il tuo cuore per considerare quanto potresti ancora essere prigioniero di vecchi schemi di pensiero e modi di agire.
  • Confutare argomenti contro il perfezionismo e la licenziosità.
  • Ballare una danza interpretativa per illustrare la libertà che hai trovato in Gesù.
  • Comporre un inno che illustra la libertà che hai trovato in Gesù.
  • Ragionare su modi in cui puoi vivere la vita in Gesù pienamente.
  • Scrivere una poesia sul significato di «amarsi gli uni gli altri».

CONSULTA

  • George Knight, Exploring Galatians and Ephesians, Review and Herald®, 2005, capitoli 19, 20.
  • John Stott, Why I am A Christian, InterVarsity, 2003, capitolo 5.
  • Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, pp. 220-221.

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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