Lezione 12
17-23 marzo 2018
Le abitudini di un amministratore
«Come potrà il giovane rendere pura la sua via? Badando a essa mediante la tua parola. Ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciare che mi allontani dai tuoi comandamenti. Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te» (Salmi 119:9–11)
Sabato 17 marzo
INTRODUZIONE
La vista dalla fila 27
di Karen Holford, Hemel Hempstead, Inghilterra
Matteo 6:33
Mi sto godendo la vista dal mio posto vicino al finestrino nella fila 27. Siamo in discesa verso Londra. Il fiume Tamigi è una linea argentata che serpeggia attraverso il lato orientale della metropoli. Riesco a vedere i campi da golf con i banchi sabbiosi e le piscine all’aperto che scintillano come gemme turchesi. Riesco a vedere il tetto bianco del Millennium Dome e a contare i ponti che uniscono le rive del fiume. Buckingham Palace è così piccolo che mi sta in tasca, e il London Eye sembra la ruota di un kit di costruzioni giocattolo.
Seguiamo il fiume a ovest verso l’aeroporto di Heathrow, oltre la tavolozza colorata dell’orto botanico di Kew e gli angoli netti dell’Hampton Court Palace.
Guardo in su dalla mia vista turistica e ammiro il panorama. Vedo nuvole che sembrano panna montata e puri raggi di luce. Oltre l’ala, vedo il sole che arde all’orizzonte, a centinaia di miglia da qui.
Mi godo la prospettiva dal posto 27A. Mi dà un’idea di come Dio vede me, il futuro, il mondo e il mio posto in tutto ciò. Quando sono a terra, la mia vita è tutta intorno a me. Riempie il mio campo visivo e riesco solo a vedere entro le mie quattro mura. Qui su, tutto quello che guardo sembra piccolo, come una piccola conchiglia su una spiaggia spazzata dalle onde.
Ma a volte mi piace sedere in un posto diverso. Quello accanto a Dio. Guardo il mondo dalla sua prospettiva, che è molto più dettagliata della vista dalla fila 27. Quando guardo con gli occhi di Dio, e trovo il mio posto nell’universo, tutto quello che penso che sia mio è piuttosto insignificante. Vedo qual è il mio ruolo nella comunità e nell’ambiente intorno a me. Vedo i bisogni degli altri, non solo quello che desidero io. Vedo Dio che guarda avanti, che desidera porre fine alla sofferenza che vede ovunque, ogni minuto di ogni giorno, nella vita di tutti.
Mi giro e guardo il suo volto. Ci sono lacrime nei suoi occhi mentre guarda il mondo. La sua visione è più precisa della mia. Può vedere nella vita di ogni persona: le loro difficoltà, le speranze, la solitudine, le paure e le lacrime.
«Karen», guarda nel profondo del mio cuore. «Li vedo, ma loro non vedono me. È una tua responsabilità usare tutto quello che ti ho dato: i tuoi doni, il tuo tempo, le tue risorse, la tua energia, il tuo amore . . . tutto. Riversalo generosamente nella vita di tutti quelli che incontri. Questo è il modo migliore perché vedano quanto li amo. E non ti preoccupare di niente. Più dai, più ti ricaricherò. Insieme possiamo fare una differenza. Fidati di me».
Domenica 18 marzo
EVIDENZA
Servire uno scopo
di Victor Pilmoor, Watford, Regno Unito
Matteo 22:37, 38
Guarda il tuo curriculum più recente. Cosa hai fatto? Cosa dici di te? Come descrivi il tuo scopo nella vita? Hai descritto la tua amministrazione in termini di auto-gratificazione o in termini di servire Dio e gli altri?
Peter Block offre una trilogia concisa: «L’amministrazione è onorare ciò che è dato, usare il potere con un senso di grazia, e servire uno scopo più grande di sé stessi».[1]
Onora ciò che è dato. Potrebbe sembrare ovvio, ma il mondo naturale e creato ci viene dato come un dono il giorno in cui nasciamo. La nostra scelta è decidere se il dono che lasciamo in eredità sarà un’offerta migliore e più generosa di quella che abbiamo ricevuto. Il nostro privilegio è di onorare questa eredità in virtù di una risposta a Dio, che ce l’ha data. A differenza dell’economia di cambio in cui le persone quantificano il tempo, le abilità e i materiali con un valore nominale e assegnano la proprietà di questi, l’economia del dono riconosce che siamo affittuari di Dio, e che il vero valore non è monetizzato ma inerente alla nostra relazione con Dio, con la nostra famiglia e la società in generale.
Usa il potere con un senso di grazia. L’amministrazione è una responsabilità per l’uso dell’autorità e del potere nei ruoli che vengono chiamati a compiere. Gli amministratori sono coscienti dell’impatto che lasciano sull’ambiente, e sono delicati nel gestire i conflitti e le tensioni che hanno un impatto sulle persone, sia che si tratti di ambienti pubblici, di chiesa, di lavoro o in famiglia. Si chiedono ripetutamente, «Gesù cosa farebbe?» La sfida per il cristiano è di sviluppare le abilità e una presenza spirituale tale che l’impiego di autorità e potere sia esercitata con la grazia e la serenità di un ballerino di danza classica.
Servi uno scopo più grande di te stesso. Una supposizione prevalente dell’economia popolare è che lavoriamo al meglio quando lavoriamo per noi stessi. C’è una convinzione che siamo guidati dall’avidità e dall’ingordigia, e che il miglior rimedio alla povertà sia lo sgocciolamento del denaro. Anche se è vero che le persone sono sensibili alle ricompense, il cristiano si identifica con gli scopi che sono più grandi dell’interesse personale immediato. Per citare John Kennedy, «non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese».[2] In altre parole, le nostre preghiere non sono concentrate su quello che Dio può fare per noi, ma sull’ascoltare quello che Dio vorrebbe che facessimo, ed essere disposti a farlo. Questo è amministrazione.
Rispondi
- Quanto valuti importante onorare le relazioni piuttosto che il valore monetario?
- Come puoi tenere potere e grazia nella stessa mano?
- Come usi il tuo tempo in preghiera per ascoltare lo scopo di Dio per la tua vita?
[1] Peter Block, Stewardship: Choosing Service Over Self-interest, ReadHowYouWant Publishers, Portland, 2014, p. 22
[2] John Fitzgerald Kennedy, discorso di insediamento, 20 gennaio 1961, su http://voicesofdemocracy.umd.edu/kennedy-inaugural-address-speech-text/
Lunedì 19 marzo
LOGOS
Abitudini di una vita
di Catherine Anthony Boldeau, Hemel Hempstead, Hertfordshire, Regno Unito
Geremia 29:13; Ebrei 11:10; Efesini 5:16; 1 Tessalonicesi 5:23; 1 Timoteo 4:7
Cerca prima Dio (Geremia 29:13)
«Servono un minimo di circa 21 giorni perché una vecchia immagine mentale si dissolva e ne prenda forma una nuova». Maxwell Maltz pubblicò questa citazione e altre sul cambiamento comportamentale in un libro chiamato Psicocibernetica nel 1960. Ricerche più recenti indicano che ci vogliano circa 66 giorni (o più di due mesi) perché un nuovo comportamento diventi automatico.
L’amministrazione cristiana consiste nello sviluppare abitudini che poi diventeranno una parte integrante di uno stile di vita. Cercare prima Dio deve essere un’abitudine che è così ben coltivata che alla fine viene naturalmente, ma come cerchi e trovi Dio con tutto il tuo cuore?
Ci sono tre passi per cercare Dio. Primo, devi riconoscere che hai bisogno di Dio e che senza di lui non sarai mai appagato. Questo si fa attraverso un esame di coscienza in preghiera. John Wesley ha detto, «Abbiamo bisogno di ritirarci dal mondo, almeno la mattina e la sera, per conversare con Dio, per comunicare più liberamente con il nostro Padre che è segreto».[1] Poi, devi «abbandonare tutti gli altri». Questo vuol dire che Dio è al centro della scena nella vita e che la sottomissione alla sua volontà è il tuo interesse primario. Infine, devi mantenere la tua relazione con Gesù Cristo. Farlo richiede tempo e fatica. Non è abbastanza leggere la Bibbia; è necessario studiare in preghiera la Parola in modo da convincerti dei tuoi errori e da desiderare che il Padre cambi il tuo modo di pensare e il tuo comportamento, e che tu sia ispirato a servire.
Cerca il ritorno di Gesù (Ebrei 11:10)
Ebrei 11 è stato soprannominato «il salone della fede», perché in questo capitolo viene dettagliata una lista di persone che hanno creduto che l’impossibile fosse possibile per mezzo di Gesù Cristo. La fede di Abraamo gli permise di credere che avrebbe avuto un figlio da vecchio; ma è anche importante esaminare la sua convinzione alla fine di questo mondo peccatore perché «aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui . . . costruttore è Dio» (Ebrei 11:10).
Si racconta la storia di tre apprendisti diavoli che si stavano preparando per il diploma. Ognuno presentò la sua tesi su come avrebbero distrutto l’umanità. Il primo candidato disse che avrebbe detto alla gente che non c’era Dio, e l’idea del secondo era di dire loro che non c’è l’inferno. Vinse la tesi del terzo perché disse che avrebbe detto alla gente che non c’era bisogno di prendere decisioni frettolose perché avevano tutto il tempo del mondo.[2]
I buoni amministratori sanno che un giorno dovranno rendere conto al loro Maestro, così prendono delle decisioni quotidiane per il Signore in preparazione al suo ritorno.
Usa il tempo saggiamente (Efesini 5:16)
L’apostolo Paolo, in Efesini 5:16, ci incoraggia a «[recuperare] il tempo perché i giorni sono malvagi». Un amministratore diligente sa che il tempo è uno dei beni più preziosi dati agli esseri umani e gestisce il suo tempo per far sì che ogni minuto conti. Molti giovani nel 21° secolo sprecano numerose ore ogni giorno intrattenendosi con gli «dèi della tecnologia» che esigono molto tempo e attenzione. Le Scritture ci incoraggiano a trattare il nostro tempo come un dono di Dio da essere apprezzato. Il salmista Davide mette sullo stesso piano il tempo alla «lunghezza di qualche palmo» (Salmo 39:5), il patriarca Giobbe descrive il tempo come «un’ombra» (Giobbe 8:9), e l’apostolo Giacomo dice che il tempo è «un vapore» (Giacomo 4:14).
Mantieni una mente, un corpo e uno spirito sani (1 Tessalonicesi 5:23)
Un amministratore fedele favorisce abitudini sane che includono non solo la sua salute fisica, ma anche il benessere mentale e la spiritualità. È in forma, in salute e forte; nutre un atteggiamento positivo e resiliente verso le sfide della vita quotidiana ed è in un costante stato di consapevolezza della presenza di Dio e che «alcuni giorni, anche se non possiamo pregare, una preghiera si emette da sola… e anche se siamo senza fede, la verità entra nel nostro cuore».[3] Mantenere un corpo sano significa che un amministratore deve gestire la propria dieta e includere regolarmente l’esercizio fisico nel suo stile di vita, insieme a grosse dosi di luce del sole. Quando sei idratato d’acqua, non solo purifichi il tuo corpo, ma rinvigorisci la tua mente insieme con un riposo sufficiente. La tua fiducia e fede nel Padre sviluppano lo spirito. Quindi, corpo, mente e spirito è «conservato irreprensibile» (1 Tessalonicesi 5:23).
Autodisciplina (1 Timoteo 4:7)
«Perché l’esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura» (1 Timoteo 4:8). Re Salomone era l’uomo più saggio che sia mai vissuto. All’inizio della sua vita, ebbe una vita disciplinata e sobria; ma nel tempo perse il suo autocontrollo e «il suo cuore non appartenne interamente al Signore suo Dio» (1 Re 11:4). Un buon amministratore capisce il valore dell’autocontrollo, scegliendo l’integrità invece della gratificazione, e non permette ai suoi desideri terreni di smuoverlo dal suo obiettivo celeste.
Rispondi
- Quali sono alcune delle abitudini di un buon amministratore?
- Ci sono altre abitudini che credi di dover sviluppare per essere un buon amministratore?
- Considera il tuo stile di vita corrente. In quali modi ti stai sforzando di cercare prima Dio?
[1] John Wesley, The Works of the Reverend John Wesley, vol. 1, The Methodist Book Concern, New York, 1831, p. 212
[2] Storia adattata, da Dott. Hyveth Williams, Anticipation, Waiting on Tiptoes for the Lord, Pacific Press®, Nampa, 2000
[3] Carol Ann Duffy, Selected Poems, Penguin Global, New York, 2009, p. 91
Martedì 20 marzo
EVIDENZA
Passare il tempo
di Bernie Holford, Hemel Hempstead, Regno Unito
Efesini 5:15, 16
Il talento del tempo è prezioso. Ogni giorno ci viene affidato, e saremo chiamati a renderne conto a Dio. Esso deve essere usato per la gloria di Dio, e se vogliamo prolungare la nostra vita, se vogliamo ottenere una vita che si misura con la vita di Dio, dobbiamo dare alla mente del cibo puro. Il tempo che potrebbe essere stato usato bene non dovrebbe essere sprecato.
«Gesù Cristo è la nostra pietra di paragone. Egli rivela il Padre. Come cibo per la mente, non dovrebbe essere dato niente che promuovi nebbia o nuvole riguardo alla Parola di Dio. Non dovrebbe essere mostrata una disattenzione negligente quando si tratta della coltivazione del terreno del cuore».[1]
«Da un corretto utilizzo del tempo dipende anche il raggiungimento di un buon livello di conoscenza e cultura intellettuale. Le condizioni di povertà e indigenza, assieme ad altre circostanze sfavorevoli, non saranno un ostacolo insormontabile se sapremo far tesoro di ogni istante disponibile. Un momento qui e uno là persi in chiacchiere inutili; le ore del mattino passate oziosamente a letto; il tempo impiegato viaggiando in tram o in autobus, o fermi ad aspettare in stazione; i momenti che aspettiamo prima di metterci a tavola; il tempo passato ad aspettare gente poco puntuale a un appuntamento: quante cose si potrebbero fare se avessimo un libro a portata di mano e approfittassimo di questi ritagli di tempo per studiare, leggere e riflettere. Chi è deciso in tal senso e sa fare un’attenta economia del proprio tempo, sarà in grado di acquisire conoscenze e abilità mentali che gli permetteranno di occupare qualsiasi posizione importante e di responsabilità.
È dovere di ogni cristiano abituarsi a lavorare con metodo, accuratezza ed efficienza… bisogna fissarsi un obiettivo preciso e seguire un programma di lavoro prestabilito, senza risparmiarsi per raggiungere l’obiettivo. Una ferrea volontà di portare a compimento il lavoro renderà più rapido anche il movimento delle mani».[2]
«È sbagliato sprecare il nostro tempo e i nostri pensieri. Ogni istante utilizzato a pensare solo ai nostri interessi è perso. Se impiegassimo bene il tempo e ne conoscessimo il giusto valore, riusciremmo a fare tutto ciò che occorre per noi e i nostri simili. Chiediamo a Dio di guidarci nell’uso del denaro e del tempo, delle nostre energie e di ogni occasione che abbiamo».[3]
Rispondi
- Quali sono le tre sfide più grandi che affronti nel tuo uso del tempo?
- Se radunassi tutte le briciole sparse del tuo tempo, che altro saresti in grado di compiere per Dio?
- Pianifica di spendere almeno 10-30 minuti al giorno facendo cose che aiutano gli altri a capire quanto Dio li ama.
[1] Ellen G. White, Mind, Character and Personality, vol. 1, p. 92
[2] Ellen G. White, Le parabole, p. 255
[3] Ellen G. White, Messaggi ai giovani, p. 224
Mercoledì 21 marzo
COME FARE
Amministrazione cristiana resa semplice
di Mike Lewis, Crieff, Scozia
Esodo 20:3; Ecclesiaste 3:1; Luca 12:41-48; 1 Corinzi 9:25-27; 1 Tessalonicesi 5:23
Diventare uno degli amministratori di Dio non succede per caso. È un ruolo che tu e Dio scegliete insieme. Avendo accettato questo ruolo, devi pregare, pianificare, prepararti e agire per diventare un buon amministratore di Dio. L’amministrazione è uno stile di vita che deve essere sviluppato, non succede da un giorno all’altro. Sviluppare le cinque abitudini elencate sotto ti aiuterà enormemente nello sviluppare una buona gestione cristiana della vita. Chiedi a Dio di guidarti ad acquisire queste cinque buone abitudini.
Abitudine 1: Metti Dio al primo posto. Inizia e finisci la tua giornata con Dio (preghiera, culto e studio della Bibbia). Fissa delle priorità: metti Dio prima di Facebook, del calcio, della moda, dei telefoni e di qualsiasi altra cosa che si intromette tra te e Dio. Fai del comandamento di Gesù (vedi Matteo 22:37, che cita da Deuteronomio) la tua gioia. Servono tempo e autodisciplina per sviluppare le tue priorità. Fai uno sforzo (sì, sarà una lotta) e le benedizioni che riceverai come risultato ti sorprenderanno.
Abitudine 2: Sviluppa l’autodisciplina. Nessun altro può farlo per te, ma è di vitale importanza sia nella vita in generale sia nel servire Dio. Paolo (1 Timoteo 4:7, 8) e Pietro (1 Pietro 1:13) avevano chiaramente opinioni forti a riguardo. Considera come Dio si è servito di loro per cambiare il mondo una volta che ebbero imparato a disciplinarsi sotto l’influenza dominante di Dio.
Abitudine 3: Tieniti in salute — fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Osserva il consiglio dato in 1 Corinzi 6:19 e Filippesi 4:8. Non puoi fare del tuo meglio per Dio (o per chiunque altro) se il tuo corpo, cervello e spirito non sono efficienti. Il «messaggio avventista del settimo giorno sulla salute» ti dice come essere e restare in salute. O se non pensi che quel modo sia buono, allora cerca su internet e scopri il modo migliore per far sì che le tue capacità raggiungano la loro forma migliore. Ti sorprenderà quanto ti puoi sentire meglio (e scoprirai come il poco popolare «messaggio sulla salute» viene riscoperto dai non avventisti.
Abitudine 4: Gestisci bene il tuo tempo. Chiedi a Dio di guidarti quando prepari il tuo piano quotidiano, mensile, annuale e per la vita (vedi Giacomo 4:13-15). Nel mondo sovra impegnato di oggi, la gestione del tempo è di cruciale importanza. Preparare e seguire una buona tabella di marcia è il modo migliore per portare a termine le cose, ridurre lo stress, avere successo nella vita — e avere tempo per Dio.
Abitudine 5: Sii un amministratore di Gesù — sempre. La parabola dei talenti (vedi Matteo 25:14-30) dovrebbe ispirarti, non terrorizzarti. A questo punto dovresti scoprire i tuoi doni (talenti). Usali o li perderai. Scegli di usarli per Dio. Il modo per far crescere il regno di Dio è lavorare in esso e per esso. La buona amministrazione è questo.
Rispondi
- Prepara un piano d’azione per sviluppare uno stile di vita di amministrazione cristiana (potrebbe servirti una settimana o anche un mese per farlo. Un mese è un piccolo prezzo da pagare per mettere in ordine la tua vita con Dio). Cosa c’è nel tuo piano? Cosa hai lasciato fuori? Condividi le tue idee con gli altri. Mettiti in gruppo con alcuni amici e lavorate in squadra per mettere in pratica i vostri piani. Inizia oggi!
- Pensa quale aiuto potrebbe servirti per farlo. Come puoi ottenere questo aiuto?
Giovedì 22 marzo
OPINIONE
Sotto la nuova gestione
di Dave Neal, St. Albans, Regno Unito
Galati 2:20
Di tutti i passaggi della Scrittura che mi aiutano a crescere ogni giorno nel mio viaggio cristiano, Galati 2:20 è la chiave. Non è una promessa di speranza, non è un testo di conforto, ma un’affermazione della mia condizione come seguace di Cristo. «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me». La metafora che amo è quella di Cristo che gestisce la mia vita. Ne sono felice; la persona e la presenza di Cristo in me, permette che il «soprannaturale» prenda il controllo della mia vita. Cosa altro potrei volere?
Sarebbe tutto perfetto se non fosse per la frase «La vita che vivo ora nella carne… ». Vuoi dire che c’è un problema con «la carne»? Mah, a volte è un po’ difficile. Mi piacciono le lettere di Paolo per la loro onestà, ma appena solleva un problema, trova la soluzione. La soluzione della carne: «la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me».
Il teologo anglicano, John Stott, definisce la grazia come «amore che si prende cura e si abbassa e salva».[1] Mi piace questa definizione, e, nel contesto dell’amministrazione, è qui che inizia la conversazione. Se Dio è stato così buono con me, dandomi Cristo, allora la mia risposta è di restituire tutta la mia vita a Dio.
Nel calcio, il ruolo dell’allenatore è decisivo. Quando il Manchester United, club inglese della Premier League, aveva successo, era grazie alle capacità dell’allenatore, Sir Alex Ferguson. Sotto la sua direzione, il Manchester United era all’apice: coppe e trofei a ogni stagione! Lo seguirono David Moyes, Ryan Giggs e Louis van Gall, grandi allenatori con esperienza. Eppure, sotto la loro gestione, la gioia dei giocatori e dei fan diventò disperazione.
Immagina cosa succederebbe alla chiesa nella nostra sfera d’influenza, se invitassimo il Signore a essere il nostro Allenatore in un nuovo modo gioioso. Se gli lasciassimo prendere il comando per andare oltre gli slogan, i cliché religiosi e perfino la nostra strategia imprenditoriale? Immagina una chiesa — la nostra chiesa — dove i problemi di leadership, diminuzione dei membri, mancanza d’impegno, finanze deboli e frammentazione siano solo conversazioni del passato, perché Dio è totalmente al comando.
L’inno di Frances R. Havergal riassume l’essenza dell’amministrazione cristiana: «Prendi la mia vita e lascia che sia consacrata, Signore, a te».[2] Spero non solo di comprendere il suo significato, ma di viverlo.
Rispondi
- Se Dio diventasse il direttore della tua vita oggi, quali cambiamenti potrebbe fare?
- Su una scala da 0 a 10, quanto della tua vita totale hai consacrato a Dio?
[1] John Stott, «What Is Grace?» su http://www.christianity.com/theology/what-is-grace.html, al 17 ottobre 2016
[2] Frances R. Havergal, «Take My Life and Let It Be», su http://library.timelesstruths.org/music/Take_My_Life_and_Let_It_Be/ al 17 ottobre 2016
Venerdì 23 marzo
ESPLORAZIONE
Amministrazione pratica
di Elaine A. Thompson, Edmonton, Alberta, Canada
Matteo 6:33
CONCLUSIONE
L’amministrazione richiede impegno e disciplina. La sua applicazione è duplice. Devi riempirti per riversare fuori. Nonostante le distrazioni quotidiane della tecnologia e delle richieste della vita, siamo chiamati a rallentare e a visualizzare le cose da una prospettiva orizzontale e verticale. La vita è più che l’inseguimento del successo terreno. Il vero interesse si trova nella domanda: Ho passato il tempo investendo nel mio prossimo, amici e famiglia per dare loro la copertura assicurativa della vita eterna? Buffo, l’amministrazione è incentrata sugli altri, eppure al suo cuore, ti riempi prima tu in modo da poter riversare fuori.
PROVA A
- Passare dieci minuti ogni giorno a conoscere qualcosa di nuovo di un amico, collega o uno sconosciuto. Fai domande e ascolta per capire le cose dal loro punto di vista. Alla fine della settimana scrivi tutto quello che hai imparato e analizza come puoi usare il tuo talento per essere una benedizione nella vita di una persona.
- Iniziare degli esercizi quotidiani, anche se solo per dieci minuti al giorno. Un corpo sano porta a una mente sana.
- Andare in un parco o in uno spazio verde per rilassarti, prendendo un versetto della Bibbia e chiedendo a Dio di mostrarti come applicarlo.
- Cantare per i bambini o gli anziani all’ospedale, in casa di riposo, eccetera.
- Partecipare a un progetto di servizio comunitario.
- Analizzare il tuo cammino cristiano e scrivere una preghiera che delinei quello che ti piace e aree che vorresti che Dio migliorasse.
CONSULTA
- Geremia 29:13; Salmi 90:10, 12; Filippesi 4:8; 1 Corinzi 9:24-27.
- Ellen G. White, Consigli sull’economato cristiano, capitolo 23.
- Ellen G. White, Historical Sketches of the Foreign Mission of the Seventh-day Adventist, capitolo 61.
LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)
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