SdS CQ (College Quarterly) Quarto Trimestre 2017 – 04

Lezione 4

21 – 27 ottobre

Giustificazione per fede

«Poiché riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge». (Romani 3:28)

Sabato 21 ottobre

INTRODUZIONE

Soffrire per la mia condizione

di Ricky D. Venters Jr., Bel Air, Maryland, U.S.A.

Salmi 51:5

Era una fredda sera d’inverno mentre guidavo dal college verso casa della mia ragazza per la vigilia di capodanno. Era la prima volta che avevo fatto lezione in quella sessione. Stavo studiando per una laurea in ingegneria meccanica e mi mancavano solo dodici crediti al diploma. Quando ero piccolo, un insegnante delle elementari aveva detto ai miei genitori: «Ricky non avrà mai successo nel campo della matematica». Risi un po’, ripensando a tutta la situazione, e mi rallegrai per quello che ero stato in grado di fare.

Mentre guidavo, cominciai ad avere difficoltà a respirare, e pensai, «Oh no, non di nuovo». Fin da piccolo soffrivo d’asma. Alcuni giorni erano meglio di altri, ma con il passare degli anni non sembrava passare. Più mi avvicinavo alla casa, più perdevo il controllo della respirazione. Decisi di fare inversione e dirigermi verso il pronto soccorso. Quando arrivai all’ospedale, persi completamente il controllo della respirazione, e il mio medicinale di emergenza non funzionava.

Il personale del pronto soccorso mi fece entrare d’urgenza e cominciò a curarmi. Sembrava che non funzionasse niente, e cominciai a preoccuparmi. I dottori erano preoccupati; non sapevano cosa fare. Mia madre era arrivata e mi stava dicendo di resistere. Per la prima volta nella mia vita sentii di non poter più lottare. Dissi a Dio che mi stavo arrendendo e che, se aveva intenzione di aiutarmi, ora era il momento. Questa malattia aveva il controllo di tutta la mia vita, e in quel momento sapevo di non poterla combattere da solo. Se Dio non fosse intervenuto sarei morto.

Mia madre mi passò una bottiglia d’acqua. Presi un sorso, e due minuti dopo tossii. Non potevo crederci. Inspirai ed espirai, e per mia sorpresa, riuscivo a respirare. I dottori vennero di corsa nella stanza, attoniti, non credendo a quanto era successo.

Siamo tutti nati con la malattia del peccato. Incatena il nostro spirito, invade i nostri pensieri e storpia il nostro cammino. Il salmista Davide scrive, «Ecco, io sono stato generato nell’iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato» (Salmo 51:5). Lo stato dell’uomo è tale da richiedere che qualcuno di potente intervenga. Non possiamo curarlo da soli, né è qualcosa che possiamo nascondere. Prima poi arriva per tutti il momento della consapevolezza che da soli non possiamo sopportare, che se Dio non interviene in modo miracoloso, moriremo, che non ce la facciamo più e dobbiamo arrenderci. La buona notizia è che Dio è lì pronto ad accettarti per come sei e darti una vita nuova. Gli offrirai la tua vita oggi?

Domenica 22 ottobre

EVIDENZA

Giustificazione per fede

di Ronny Rambi, Giacarta occidentale, Indonesia

Romani 3:19–28; Giacomo 2:10, 18; Apocalisse 14:12

Secondo il dizionario Merriam-Webster, le definizioni di giustificazione sono «una ragione accettabile per fare qualcosa; qualcosa che giustifica un’azione; l’atto, processo o stato di essere giustificati da Dio».[1] La parola giustificare (ebraico, tsaddiq; greco, dikaioo) viene spesso usata nella Bibbia nel senso forense per denotare perdono o assoluzione.[2]

Il motivo per cui la legge non può giustificare qualcuno è espresso con chiarezza: «infatti la legge dà la conoscenza del peccato» (Romani 3:20). La legge può solo aprire gli occhi del peccatore al suo peccato, non lo può rimuovere. Gli esseri umani come possono essere giustificati se sono tutti sotto il peccato? Possiamo essere giustificati agli occhi di Dio attraverso la fede in Gesù Cristo. Siamo «giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù» (Romani 3:24). Anche se siamo tutti colpevoli di infrangere la legge di Dio, egli offre perdono a tutti quelli che confidano in Gesù.

Per di più, la giustificazione rivela come Dio tratta i nostri peccati e ci accetta come giusti ai suoi occhi. Non significa rendere giusto ma semplicemente dichiarare giusto. Guardiamo alcuni versetti nell’Antico Testamento in cui Dio giustifica tutti quelli che credono in lui e confidano nelle sue promesse.

«[Abramo] credette al Signore, che gli contò questo come giustizia» (Genesi 15:6). Viene detto di Giobbe che egli «era integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male» (Giobbe 1:1). Il Signore gli chiese, «Vuoi proprio annullare il mio giudizio? Condannare me per giustificare te stesso?» (Giobbe 40:8)? Giobbe rispose, «Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere» (Giobbe 42:5,6). Quando Natan sgridò Davide per il suo peccato di adulterio e omicidio, fu giustificato. «Allora Davide disse a Natan: “Ho peccato contro il Signore”. Natan rispose a Davide: “Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai”» (2 Samuele 12:13). Questa è giustificazione per fede attraverso la sola grazia. Paolo disse la verità quando affermò che la legge e i profeti testimoniano che «indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio» (Romani 3:21).

Come può un peccatore essere giusto davanti a Dio? La Bibbia dice che un peccatore può essere giusto davanti a Dio per sola fede. «Or senza fede è impossibile piacergli» (Ebrei 11:6). «Poiché riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge» (Romani 3:28; vedi anche Romani 5:1).

Ma se qualcuno viola uno dei comandamenti, è colpevole di violarli tutti e incorre nel giudizio di Dio (Giacomo 2:10). Giacomo sottolinea che dovremmo mostrare la nostra fede. Deve essere una cosa visibile, manifestata in buone opere (Giacomo 2:18; vedi anche Matteo 19:17 e Romani 2:13). Giacomo ha a che fare con persone che si professano cristiane, ma non dimostrano la realtà della loro fede con le loro opere. Egli dice che la vera fede produce sempre opere come risultato. La domanda è perché Giacomo e Paolo hanno idee diverse nei loro insegnamenti? Si contraddicono? No. Paolo sta sottolineando la radice della giustificazione (la fede); Giacomo sta sottolineando il frutto della giustificazione (le opere). Paolo sta parlando della giustificazione davanti a Dio, mentre Giacomo sta parlando della giustificazione davanti agli uomini.

Quindi, la dottrina della giustificazione per fede ci ha insegnato che essere giustificati vuol dire essere resi giusti, santi e accettabili davanti a Dio. È il dono di Dio (Efesini 2:8). La salvezza non si trova in nessun altro, solo in Gesù (Atti 4:12). Quando rendiamo ubbidienza al vangelo, siamo giustificati per grazia attraverso la fede. Gli avventisti del settimo giorno credono che siamo stati chiamati ad annunciare il vangelo eterno a ogni nazione, tribù, lingua e popolo (Apocalisse 14:6–12) e a esemplificare il vangelo con «costanza. . . [osservando] i comandamenti di Dio e la fede in Gesù» (Apocalisse 14:12).

Rispondi

  1. Qual è la fonte della nostra giustificazione?
  2. Qual è la prova della nostra giustificazione?

[1] Merriam-Webster, alla voce «giustificazione», su http://www.merriam-webster.com/dictionary/justification al visitato il 12 luglio 2016

[2] Jonathan R. Huggins, Living Justification, Eugene, Wipf & Stock Publishers, 2013, p. 21

Lunedì 23 ottobre

LOGOS

Risolvere il mistero della salvezza

di E. H. Michael Palar, Giacarta, Indonesia

Romani 3:28; 7:22–24

Cosa ti dà la salvezza (Luca 18:9–14; Romani 2:14, 15)

Come si può essere liberati dalla lotta di questo mondo? La risposta era un mistero. L’epistola ai Romani ci dice che alcune persone avevano deciso di risolverlo contro la volontà di Dio (Romani 1:30–32); altri scelsero di seguire le indicazioni di Dio, attraverso gli insegnamenti della torah o la loro coscienza (Romani 2:14, 15). In realtà, le persone che agiscono con i loro sforzi migliori al di fuori della volontà di Dio finiscono nella disperazione (vedi Ecclesiaste 2:22, 23); il resto finì nella frustrazione o anche nell’autodistruzione (vedi Nabucodonosor in Daniele 4:28–33 ed Erode in Atti 12:21–23).

Guai seri si trovano tra coloro che scelgono di essere salvati seguendo la volontà di Dio. Attraverso la legge c’è una via di felicità (Salmo1 e 119), coloro che rendono la legge di Dio la via per essere giusti trovano due problemi. Il primo problema è indicato nella parabola di Gesù in Luca 18:9–14. Quello che ubbidiva alla legge diventò ingiusto perché sviluppò una religione egocentrica.

Da quella storia, il fariseo disse, «Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo» (v.12). Una persona religiosa del genere si sacrifica per Dio attraverso l’ubbidienza. Per contro, un’altra persona, con un lavoro che la maggior parte della gente odiava, pregò umilmente, «O Dio, abbi pietà di me, peccatore!» (v. 13). Gesù spiegò chiaramente quale lezione doveva essere imparata dalla storia. «Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato» (v.14).

Il secondo problema è che coloro che cercano di vivere una vita santa ubbidendo alla legge di Dio presto o tardi scoprono che non avrebbero mai potuto soddisfare le condizioni (Romani 7:22–24). Si incontra anche disperazione, frustrazione e autodistruzione. Se una persona continua a pensare di fare delle buone azioni e fa di questo il centro della sua vita quotidiana, allora non sta seguendo la volontà di Dio, che è di ricevere il suo dono della salvezza attraverso la fede.

Salvezza a buon prezzo? (Romani 3:23, 24, 28)

Martin Lutero scoprì la chiave del mistero della giustizia. Il libro di Romani aprì i suoi occhi all’opera meravigliosa della salvezza. Vide che nessuno avrebbe mai potuto essere in grado di rendere sé stesso giusto, buono o felice. Questo è a causa della natura peccaminosa dell’uomo. La giustizia si può trovare solo attraverso la redenzione. L’epistola ai Romani chiarifica: «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù» (Romani 3:23, 24).

Solo Dio stesso può restaurare l’umanità alla giustizia. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, era stato sacrificato per diventare la redenzione per gli esseri umani e fornire la loro vera natura giusta. Tutti quelli che vogliono essere giusti possono solo accettarla per fede, e non l’otterranno mai con delle opere. Questa è la buona notizia della salvezza. Gesù è la via per tutti quelli che vogliono essere liberati dalla lotta di questo mondo e avere una vita giusta, libera e felice.

In cosa l’insegnamento della giustizia per fede è stato così frainteso? L’aver dato i dieci comandamenti può chiarire l’errore? In Romani 3:28, Paolo afferma che «l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge». Questa affermazione è stata fraintesa in molti modi. Alcune persone vedono la salvezza come economica, considerando che avere fede in Gesù significhi fare quello che vogliono. Alcuni incolpano furiosamente Paolo, considerandolo un falso apostolo che rende il cristianesimo una religione senza regole. A questo proposito, alcuni cristiani rifiutano gli scritti paolini e accettano solo i vangeli.

Lo spirito delle regole (Esodo 20:1–17)

Il libro di Esodo ci dà un contesto di come Dio forniva la giustizia. Dio diede la sua legge sul monte Sinai. Esodo 20:3–17 elenca in dettaglio le regole che Dio vuole che il suo popolo onori. Ma per comprendere lo spirito delle regole, dobbiamo leggere i versetti 1 e 2. «Allora Dio pronunziò tutte queste parole: “Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù”». Esprime chiaramente che la liberazione era stata fornita da Dio gratuitamente.

In altre parole, Dio non pretendeva prima che gli Israeliti fossero giusti onorando la sua legge, come requisito per essere liberati dall’Egitto. Con il suo amore, Dio li chiamò semplicemente a seguirlo, e quando si fidavano di lui, egli fece grandi miracoli e li liberò dalla schiavitù. Questo fatto mostra che Dio non si serviva dei dieci comandamenti come un requisito per la liberazione dall’Egitto. Chiedeva solo la fede. Poi, dopo essere liberati, furono dati i dieci comandamenti. La legge è fornita perché potessero davvero godere della vita dopo la liberazione (ved. Salmo 19:7–11; 112; 119). Basandoci su questo, possiamo capire che la giustizia non viene dalle opere della legge ma da una fede profonda.

Martedì 24 ottobre

TESTIMONIANZA

Fede che sonnecchia

di Andrew Tanny Liem, Airmadidi, Indonesia

Romani 2:13

«Vi sono grandi Verità a lungo nascoste sotto le scorie dell’errore, che devono essere rivelate al popolo. La dottrina della giustificazione per fede è stata persa di vista da molti che hanno professato di credere al messaggio del terzo angelo. La santità del popolo è giunta all’estremismo su questo punto. Hanno insegnato con grande zelo che “SOLTANTO CREDENDO IN CRISTO, sarete salvati, ed è sufficiente a soddisfare la legge di Dio”. Questo non è l’insegnamento della Parola di Dio. Non vi è alcun fondamento per una tale fede. Questa non è la gemma preziosa della Verità che Dio ha dato al suo popolo in questo tempo. Questa dottrina inganna le anime oneste. La luce della Parola di Dio rivela che la Legge deve essere proclamata. Cristo deve essere innalzato, perché Egli è un Salvatore che perdona le trasgressioni, l’iniquità e il peccato, ma questo non vuol dire che Egli giustificherà le anime impenitenti».[1]

«Se il peccatore guarda alla legge, la sua colpa, dentro di lui viene chiarita, egli subisce pressione sulla sua coscienza e sulla condanna. Il suo unico conforto e speranza è nella croce del Calvario. Se egli accetta le promesse di Dio, nella sua anima scenderà la pace. Egli griderà al Signore: “Padre, tu hai promesso di salvare tutti quelli che vengono a Te nel nome di Tuo Figlio. Io mi sento perduto, impotente e senza speranza. Signore, salvami perché sto per perire”. Tale fede è consolidata in Cristo, ed è giustificata davanti a Dio.

Mentre Dio può essere giusto e tuttavia giustificare attraverso i meriti di Cristo; nessun uomo è in grado di coprire la sua anima col manto della giustizia di Cristo mentre continua a persistere nei propri peccati o a negligere i propri doveri. Dio richiede la resa completa del cuore prima che possa effettuare la giustificazione. Affinché l’uomo ritenga la giustificazione, ci deve essere una continua obbedienza mediante una fede vivente e attiva che opera per amore e purifichi l’anima».[2]

Rispondi

  1. Quali percezioni pericolose potrebbero apparire quando qualcuno ti dice che ubbidisce alla legge di Dio perché ha paura di non entrare nel regno di Dio?
  2. Pensi che le nostre opere abbiano un ruolo nel guadagnare la nostra salvezza?

[1] Ellen G. White, Messaggi scelti vol. 1, p. 300

[2] Ibid., pp. 304-305

Mercoledì 25 ottobre

COME FARE

Disconnesso

di Oktoverano Lengkong, Airmadidi, Indonesia

Romani 3:23, 24

Nella vita dei giovani, la discussione che non si esaurisce mai è quella sulle relazioni, che si tratti di amicizie o di storie d’amore. Se è stata stabilita una relazione, è una sensazione meravigliosa. Ma in maniera opposta, se una relazione diventa tenue, incrinata o infranta, allora quei sentimenti diventano cupi.

Gli esseri umani peccatori soffrono a causa di una relazione incrinata o spezzata con Dio. Come risultato, spesso scappiamo da lui. Il messaggio della Bibbia mira a migliorare le relazioni che sono state fratturate tra Dio e l’umanità.

Quando usiamo la parola giustificazione, la applichiamo ai peccatori. La giustificazione richiede il peccato. Per essere in grado di comprendere e apprezzare la giustificazione o la salvezza, dobbiamo capire cosa è il peccato e come diventiamo peccatori. La risposta torna al giardino dell’Eden. Quando Dio creò Adamo ed Eva, diede loro una scelta morale libera. Avevano la possibilità di ubbidire o di disubbidire al loro creatore. Fecero la scelta infelice, o piuttosto, fatale di abusare della loro libertà e di disubbidire a Dio.

Venendo meno alla volontà di Dio, Adamo ed Eva portarono la morte sulla terra. Ma attraverso l’amore di Dio e la responsabilità morale verso i suoi figli, egli progettò il piano della salvezza prima della fondazione della terra (Efesini 1:4 e 2 Timoteo 1:9). La grazia di Dio fece sì che i nostri progenitori godessero della vita per un periodo, ma il peccato avrebbe reso la morte inevitabile. Dato che Gesù è diventato il nostro sostituto e ha preso la pena di morte su di sé, Dio ci può proteggere, noi che in realtà meritiamo la pena.

La giustificazione dipende solo dall’amore di Dio e dal suo interesse per il benessere dei suoi figli in questo mondo. Con la sua grazia, Dio intende dare ai peccatori una possibilità di formare una relazione con lui. La vita eterna è possibile solo in unione con Dio, perché egli è l’unica fonte di vita nell’universo. La giustificazione attraverso la fede in Dio offre alle persone la libertà dal peccato e dalla sua pena.

Rispondi

  1. Sceglierò Gesù come esempio da seguire e ubbidirò alla sua Parola?
  2. Cosa farò per mantenere una relazione con Dio?

Giovedì 26 ottobre

OPINIONE

Sono ignorante?

di Lovely G. Sepang, Airmadidi, Indonesia

Romani 10:17

In un mondo che sta diventando sempre più moderno, molte persone che dichiarano di seguire Cristo vivono vite che sono semplicemente una formalità o una serie di usanze vuote. A volte ci vuole un evento della vita devastante, e forse un miracolo, per rinvigorire la fede.

Una domanda che dovremmo porci è, «La nostra fede dovrebbe dipendere dalle circostanze, o da Dio, a prescindere dalle circostanze?»

Ci fu un incidente aereo, e le squadre di soccorso vennero ad aiutare i passeggeri che stavano ancora galleggiando nell’oceano. Il pilota dell’elicottero di emergenza calò una corda e dei giubbotti di salvataggio ai passeggeri. In questo caso, a una prima occhiata, potrebbe sembrare che la corda e i salvagente li abbiano salvati; in realtà è il pilota che li ha salvati.

Tuttavia, la corda è necessaria per collegare i passeggeri con la volontà di vivere e l’elicottero sopra. La fede è come la corda; era sempre lì, e il passeggero ha bisogno di afferrarla e aggrapparsi a essa per vivere. Deve essere stabilita una relazione viva tra i peccatori e Dio il nostro salvatore. Gesù salva i peccatori che sono convertiti per mezzo della fede.

Ci sono molti che si professano cristiani che credono alla verità ma non hanno l’unione vivificante con Gesù. Attraverso una fede vivente, porteranno frutto, che è l’ubbidienza alla Parola di Dio.

Rispondi

  1. Che tipo di fede ho, ora? Vivente o morta?
  2. Come faccio a rendere la mia fede ancora più vivente ed energica?

Venerdì 27 ottobre

ESPLORAZIONE

Dio è dalla tua parte

di Sergio Torres, Orlando, Florida, U.S.A.

Efesini 2:1–10

CONCLUSIONE

Il messaggio in tutta la Scrittura è che Dio è per gli esseri umani. È dalla parte dei suoi figli. Dio si serve di persone diverse per comunicare quel messaggio. Paolo è uno di loro. Usa termini più tecnici e legali, ma il messaggio è lo stesso: Egli ama i suoi figli. Desidera il loro bene. Non solo è per loro, è con loro. Vuole far parte della loro vita, del loro viaggio. La salvezza non è solo Dio che ti salva dai tuoi peccati; è anche Dio che ti ha di nuovo a casa, costruire una vita insieme, imparare a vivere di nuovo, restaurare e realizzare i suoi sogni attraverso la tua vita. Ecco cos’è la grazia.

PROVA A

  • Scrivere la tua storia, dopo aver scelto con quale delle tre storie raccontate da Gesù in Luca 15 ti identifichi maggiormente.
  • Fare uno studio sulla parola grazia. La grazia com’è presentata nella Scrittura?
  • Dire a qualcuno come Gesù ha fatto una differenza nella tua vita.
  • Visitare gruppi di tradizioni di fede diverse e chiedere alla gente qual è la loro comprensione della salvezza per grazia.
  • Preparare un breve discorso sulla fede e la grazia e la sua relazione alla salvezza e presentarlo a un gruppo di amici.
  • Iniziare un ministero per sostenere le persone che hanno sofferto per il legalismo, l’antinomismo, o una qualunque altra comprensione dannosa della fede cristiana.

CONSULTA

  • Luca 15; 2 Samuele 9; Efesini 2:1–10
  • Ellen G. White, La via migliore
  • W. W. Prescott, Victory in Christ
  • Ty Gibson, Shades of Grace

 

LEZIONI PER GIOVANI (18-35 ANNI)

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